Caro energia, dalla Regione 12 milioni a imprese e famiglie
Giovedì scorso, 8 settembre, la Giunta regionale ha approvato la deliberazione che ha permesso di trasmettere al Consiglio Valle il disegno di legge recante le “Misure urgenti in materia di contenimento dei costi energetici delle famiglie e a favore degli investimenti delle imprese”.
Il provvedimento stanzia 12 milioni di euro di cui 8 milioni per le imprese valdostane e 4 milioni a supporto delle famiglie residenti nel territorio regionale con ISEE non superiore a 20mila euro.
Il provvedimento è quindi stato assegnato alle Commissioni consiliari competenti per poi essere sottoposto all’esame del Consiglio Valle.
La decisione era stata annunciata nel pomeriggio di martedì 6 settembre, a Palazzo regionale, durante gli incontri tra il Governo regionale e i rappresentanti delle associazioni di categoria, dei consumatori e delle organizzazioni sindacali, finalizzati a valutare congiuntamente gli effetti del vertiginoso aumento dei costi dell’energia. E’ stata anche l’occasione per raccogliere le segnalazioni e le criticità del mondo imprenditoriale, dei lavoratori e dei cittadini. Il confronto e il dialogo continueranno con un nuovo incontro a fine settembre.
«Sono stati incontri utili e costruttivi. - commenta l'assessore regionale allo Sviluppo economico, Formazione e Lavoro Luigi Bertschy - L'obiettivo era di aprire un tavolo di lavoro per ascoltare tutti i settori produttivi - dall'agricoltura al turismo e all'industria - e per consentire loro di ascoltare noi. I riflessi sono diversi su ciascun settore e quindi prima di proporre delle misure era opportuno creare le condizioni che portino al sostegno del sistema. Per quanto riguarda i consumi restiamo in attesa di quello che avverrà a livello europeo. Il tavolo tornerà a riunirsi a fine mese».
Il presidente della Chambre Valdôtaine Roberto Sapia osserva: «È presto per dire quante aziende rischiano di chiudere ma è chiaro che con queste previsioni senza sostegni strutturali si rischia un blocco dell'economia. È emerso un quadro di difficoltà per i costi soprattutto nella previsione per autunno e inverno. Ora gli aumenti sono stati del 300 per cento, si prevedono ulteriori aumenti. Il quadro economico generale è negativo a causa di inflazione, costi per il riscaldamento e per l'energia che andranno a raddoppiare nei prossimi mesi». Durante l'incontro, aggiunge Roverto Sapia, «Sono stati chiesti interventi strutturali e trasversali che possano consentire alle aziende risparmio energetico, efficientamento su macchinari e su sedi di produzione».
Vilma Gaillard, segretaria generale della Cgil Valle d'Aosta, evidenzia che «In Valle d'Aosta verrà dato un aiuto legato al costo dell'energia per le famiglie con un tetto di Isee di 20mila euro mentre a livello nazionale il limite è di 12mila. Questo vuol dire che il Valle d'Aosta si amplia la platea con quasi 4.000 famiglie in più che potranno accedere. In tutto, saranno 11.400 quelle che potranno beneficiarne». Per Vilma Gaillard però «4 milioni per le famiglie previsti dall'assestamento di Bilancio continuano a sembrare pochi e speriamo che si possano valutare ulteriori aggiunte ai fondi».
A tal proposito l'assessore regionale alle Politiche sociali, Roberto Barmasse spiega che «Abbiamo rilevato forti criticità per le famiglie con reddito da 12mila a 25mila euro. Si tratta di redditi medio-bassi, di famiglie che sono in difficoltà. Per questo abbiamo alzato a 20mila il tetto Isee per ottenere gli aiuti. Per il disegno di legge che presenteremo abbiamo fatto un monitoraggio sui potenziali fruitori, rilevando che ci sono circa 1.000 famiglie nella fascia da zero a 6mila euro in Valle d'Aosta. Questo dato rende l'idea sulla situazione».Il presidente di Confindustria Valle d'Aosta Francesco Turcato osserva: «Non si può risolvere tutto, dato che parliamo di problematiche che vanno oltre il governo regionale. L'intervento con dei fondi non è la panacea di tutti i problemi, è una soluzione immediata ma poi bisogna guardare sul lungo periodo e si ipotizzano soluzioni su investimenti futuri per cui servono l'appoggio europeo e nazionale».
La Cogne ha ripreso l’attività da lunedì scorso, 5 settembre
Ha riaperto come previsto lunedì scorso, 5 settembre, con il turno dalle 14 alle 22, il reparto acciaieria della Cogne Acciai Speciali, chiuso da venerdì 26 agosto scorso - insieme all'area gestione materie prime e al laboratorio chimico - a causa dei rialzi del costo di gas ed energia elettrica. Con la riaccensione del forno elettrico, sono ripartiti anche altri 2 reparti: da martedì 6 settembre la fucina (chiusa dal mercoledì 31 agosto a lunedì 5 settembre) e da mercoledì 7 settembre il treno blooming billette, chiuso da giovedì 1° a martedì 6 settembre. Per tutti i dipendenti coinvolti - fino a 188, su un totale di 1.190 - l'azienda ha ottenuto la cassa integrazione guadagni straordinari.