Caro-energia, alla Cogne si lavora sabato e domenica L’azienda torna in Confindustria: «Collaboriamo»
Per affrontare l’emergenza energetica legata ai pesanti rincari di luce e gas, la Cogne Acciai Speciali ha valutato l’attivazione di un piano di azione preventiva volto al contenimento dei costi. E’ stata ritenuta quindi una misura efficace l’articolazione dei turni sui giorni meno «impattanti» dal caro energia. La variazione dell’orario di lavoro è stato comunicata alle organizzazioni sindacali.
«Come da contratto - spiega, infatti, Ilaria Fadda responsabile delle risorse umane di Cogne Acciai Speciali - abbiamo la facoltà di distribuire i turni anche nel fine settimana e più in generale di variare l’orario di lavoro, ferme restando le effettive ragioni di carattere economico, tecnico ed organizzativo. Tenendo conto che i costi delle energie sono inferiori nel fine settimana e di notte, abbiamo proposto ai lavoratori delle aree a caldo di lavorare il sabato e la domenica, anche nei turni notturni. I reparti interessati, a partire da questa settimana e al massimo si presume fino alla fine di giugno saranno chiamati a lavorare anche nella giornata di domenica».
Per la Cogne è un momento di aumento della richiesta da parte di un mercato che, dopo un periodo di flessione della domanda - conseguenza anche della pandemia - si ritrova ora in forte ripresa, con un budget per il 2022 stimato in aumento rispetto al 2021 del 6 per cento in termini di volume di vendita. Una ripresa che per la Cogne si traduce anche in necessità di nuove assunzioni. Per il 2022 l’azienda ha infatti in previsione un incremento di 60 unità produttive.
Altra novità è il ritorno della Cogne in Confindustria, deliberato nei giorni scorsi, che ha tra le principali motivazioni il fatto che la Cogne ritenga che l’emergenza legata al rincaro delle energie debba essere affrontata, a livello nazionale come a livello regionale, in maniera sinergica e coordinata.
«Per mitigare l'impatto e per sterilizzare gli aumenti record dei prezzi, - dichiara Monica Pirovano, direttore generale della Cogne - che nel caso energetico si uniscono ai costi per i diritti di emissioni di CO2, affrontati dalle imprese per incentivare il passaggio verso l’economia green, sono necessarie urgenti azioni e misure mirate, possibili soltanto se viene messa in atto una concertazione a livello regionale, nazionale ed internazionale. Concertazione che attraverso Confindustria ci potrà vedere attori protagonisti».