«Caro bollette», è in arrivo una stangata da 700 euro per le famiglie valdostane
E’ di 700 euro il conto che si presenterà alle famiglie valdostane con le bollette dell’energia del 2022. Si tratta dell’aumento della spesa rispetto al 2021: si passa dai 541 euro dell’anno scorso (costo medio annuo per famiglia con consumi di 2.700 kw/h) ai 1.242 euro di quest’anno. Il dato è contenuto nel dossier messo a punto da Deval e Cva e presentato in questi giorni dalla Giunta regionale alle forze politiche, ai sindaci, alla Chambre e alle associazioni di categoria, ai sindacati e alle associazioni dei consumatori. Il documento relativo all’impatto sul costo dell’energia sarà integrato da ulteriori dati sull’aumento del gas.
Dal dossier emerge che solo per l’energia elettrica la differenza tra il primo trimestre 2019 e il primo trimestre 2022 è del 129 per cento, ma l’aumento spesa per materia energia (la barra blu nella tabella a destra) passa da 10,83 centesimi per kWh a 37,2 centesimi kWh ed è del 384 per cento.
«Gli 8 miliardi che lo Stato ha investito per ridurre gli oneri di sistema, - precisa l’assessore regionale allo Sviluppo economico, Luigi Bertschy - che sono una componente del costo finale, hanno inciso per poco più del 20 per cento di questo costo. Un “nulla” insomma, nonostante le ingenti risorse messe a disposizione».
«Sul “caro energia” l’azione che stiamo portando avanti - aggiunge l’Assessore - parte da una diffusa conoscenza del problema e da una corretta circolazione delle informazioni su quando sta succedendo».
Rispetto al dossier che la Giunta sta presentando alle parti sociali, «Questi dati sono indispensabili per capire come mitigare l’impatto degli aumenti per i soggetti più fragili e per il sistema produttivo. E’ bene chiarire però che l’Amministrazione regionale, visto che parliamo di decine e decine di milioni di euro, ha margini ben limitati d’intervento. L’incontro e la collaborazione con le associazioni sono importanti per informare sulle possibilità che già oggi sono a disposizione per contenere questi aumenti, mi riferisco in particolare al bonus elettrico che è oggi utilizzato da circa 3.800 famiglie o la possibilità di rateizzare i pagamenti».
«La prima azione che tutti possiamo mettere in atto sin da subito - conclude Luigi Bertschy - è la riduzione dei consumi sia pubblici che privati. Sul piano politico nazionale dobbiamo lavorare noi come Regione e le varie associazioni e istituzioni per portare la voce dei cittadini e in generale dei portatori di interesse e frenare questo salasso che rischia di bloccare la ripresa economica».
Vetrine spente
Il caro bolletta non risparmia nemmeno gli esercenti aostani. È nata così l’iniziativa «Vetrine spente», portata avanti dall’associazione «Dall’Arco alle Porte» che raggruppa i commercianti di via Sant’Anselmo e che ha deciso di protestare pacificamente - e in linea con i sindaci valdostani - contro questa problematica.
L’associazione, nata durante il Covid per fronteggiare le difficoltà comuni a molti esercenti della zona, ha deciso di appoggiare la protesta dei sindaci valdostani (articolo in alto) e di seguire la stessa strada spegnendo - in segno di protesta - le luci delle vetrine giovedì scorso, 10 febbraio.
«Situazione gravissima per le nostre imprese. - commenta dal canto suo Ermanno Bonomi presidente dell’Ascom di Aosta - Con lo spot “questa attività rimarrà spenta” abbiamo deciso di rilanciare l’iniziativa di via Sant’Anselmo. Giovedì 10 febbraio infatti tutte le vetrine della zona sono rimaste spente come protesta simbolica contro il caro bollette».
L’obiettivo di Confcommercio Fipe VdA è chiedere a tutti i commercianti del capoluogo valdostano di tenere spente le luci della città provocando un «black out» volontario la sera di San Valentino - lunedì prossimo, 14 febbraio - dalle 18.30 alle 19. «Chi ha piacere potrà accendere una candela “simbolica” all’interno della propria vetrina che rappresenterà anche un richiamo al San Valentino come simbolo non solo di protesta ma anche di romanticismo».
«Invitiamo tutti i cittadini ad osservare come è realmente una città totalmente buia - commenta Graziano Dominidiato presidente Confcommercio Fipe VdA - e ci auguriamo che tale protesta pacifica e simbolica possa essere ascoltata. Il piccolo commercio non può permettersi l’ennesima crisi».