Carne di fassone sulla griglia a vista al Ristorante La Marmotta di Gressoney

Carne di fassone sulla griglia a vista al Ristorante La Marmotta di Gressoney
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Cucina tradizionale con un tocco di innovazione. La propone il Ristorante La Marmotta di Gressoney-Saint-Jean, che si trova in località Fridau, di fronte allo Sporthaus, all’interno della struttura che ospita la Residenza del Sole. Ad occuparsi della sua gestione esattamente da un anno sono due fratelli - Diego e Valter Baro - da oltre un ventennio nel mondo della ristorazione. «Abbiamo tenuto a lungo l’Hotel Ristorante Erbaluce di Caluso, - racconta lo chef Diego Baro - effettuando molti servizi di catering, anche in Valle d’Aosta, ed è nato in noi il desiderio di avere un ristorante in montagna. Ed eccoci qui!».

Il Ristorante La Marmotta è dotato di una grande sala capace di accogliere centoventi persone e di una più piccola, per una ventina di coperti. Per eventi particolari può essere utilizzato anche il grande centro congressi. Gli ambienti sono abbelliti da grandi vetrate che donano una splendida luminosità agli interni, arredati con uno stile montano moderno.

Il menu è quello della cucina di montagna, con in più un occhio all’innovazione e alla cura dell’impiattamento. «Siamo attenti alla stagionalità e facciamo “ruotare” le proposte in modo che i nostri ospiti trovino sempre qualcosa di diverso» garantisce Diego Baro. Si può cominciare con una pera cotta al vapore servita con fonduta e tartufo nero oppure con un’insalatina con sedano, uvetta, noci e Toma di Gressoney. «Molto apprezzati sono gli involtini della Regina Margherita, con carne di sanato e Fontina su letto di polenta e funghi porcini trifolati - prosegue Diego Baro - e le crespelline con salignon e cime di rapa, una ricetta che unisce idealmente il nord e il sud». Tra i primi, a Gressoney non possono mancare i tipici Chnéffléne conditi con porri e mocetta, gli gnocchi di patate, la zuppa di pane e naturalmente la polenta con farina macinata a pietra.

La carne è senz’altro uno dei “punti di forza” del locale, che dispone di una scenografica griglia a vista, su cui possono essere cotte anche le bistecche giganti Tomahawk di fassone. Chi ama il pesce non può perdere la trota spaccata con burro d’alpeggio e nocciole piemontesi.

Per accompagnare le pietanze, è a disposizione una cantina varia che punta su etichette valdostane ma pure piemontesi e del resto d’Italia: consigli utili in questo campo li può senz’altro offrire Valter Baro, che si occupa della sala ed è sommelier.

La chiusura è d’obbligo con uno dei deliziosi dolci: ecco quindi, ad esempio, la fonduta di cioccolato con frutta fresca e secca, la crema di Cogne, il Monte Bianco, le pere cotte nel moscato di Chambave, il “bianco mangiare” con il génépy e lo zabaione con le tegole. «Continuiamo a dedicarci anche al catering. - conclude Diego Baro - Recentemente abbiamo curato il servizio a Milano in occasione della presentazione della stagione invernale da parte dell’Assessorato regionale del Turismo».

Il Ristorante La Marmotta è aperto sia a pranzo che a cena. L’eventuale giorno di chiusura cambia a seconda della stagione. Per informazioni telefonare allo 0125 357487.

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