Carmine Amato condannato per l’incendio di 4 automobili
Sono stati inflitti 3 anni e 8 mesi di carcere a Carmine Amato, 67 anni, di Aosta, accusato dell’incendio di 4 automobili nel parcheggio del Ristorante e Pizzeria La Pinsa del campeggio Lazy Bee a Teppe di Quart la sera di venerdì 12 maggio e del danneggiamento di una quinta vettura una decina di giorni dopo, fuori da un locale notturno di Châtillon. La sentenza è stata letta dal giudice Marco Tornatore martedì scorso, 9 gennaio. Il pm Carlo Introvigne aveva chiesto 5 anni di reclusione per tentata estorsione, incendio doloso e danneggiamento. Carmine Amato si trova in carcere da lunedì 29 maggio, data del suo arresto, e vi dovrà restare ancora. Nelle precedenti udienze, il suo difensore, l’avvocato Maria Rita Bagalà, aveva chiesto una perizia psichiatrica, finalizzata ad accertarne la capacità di accedere al rito alternativo richiesto autonomamente, o se sussistesse la necessità di un curatore. L’esame, affidato alla dottoressa Patrizia de Rosa, ha evidenziato la non esigenza di affiancamento dell’imputato e l’udienza di martedì ha visto quindi, con le parti che si sono avviate alla discussione, la conclusione del processo di primo grado, celebrato a porte chiuse, con rito abbreviato. Le indagini erano state condotte dai Carabinieri del Nucleo Operativo Radiomobile della compagnia di Châtillon e Saint-Vincent assieme ai militari del Reparto operativo di Aosta. L’attività investigativa era partita da un tratto della recinzione del parcheggio del locale trovato tagliato per facilitare la fuga in una vicina strada poderale. Erano poi risultate utili le immagini registrate da impianti di videosorveglianza della zona.
Gli inquirenti erano perciò risaliti a Carmine Amato che, secondo la ricostruzione della Procura, voleva fare pressione sull’imprenditore Luigi Monteleone - socio, assieme ad altri, della gestione del locale - affinché non esigesse un credito vantato nei confronti di un suo familiare. Tale somma ammontava a 42mila euro.
La sera del rogo nella pizzeria, situata all’interno del camping village Lazy Bee, stavano cenando circa ottanta clienti. Le fiamme erano state notate immediatamente e i Vigili del fuoco avevano ipotizzato l’origine dolosa: nessuna traccia di liquidi acceleranti, ma la pluralità dei punti di innesco lasciava pochi dubbi. Delle 4 auto bruciate, 3 erano prive erano di dell’assicurazione contro gli incendi.