Cappella Musicale Sant’Anselmo, dieci anni già ricchi di storie

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Sono passati 10 anni da quando la Cattedrale di Aosta ha ripreso con un ensemble stabile la tradizione di musica sacra, che la caratterizza almeno dal 1700. Domani, domenica 21 aprile alle 19 in Cattedrale (dopo la Messa delle 18), la Cappella Musicale Sant’Anselmo celebra il decennale e animerà i vespri solenni, celebrati dal Vescovo, nel giorno del proprio patrono. «Quando sono diventato Vescovo, - alla fine del 2011, ricorda monsignor Franco Lovignana - la Liturgia della Cattedrale era animata dalla Schola Cantorum diretta dal compianto Canonico Amato Chatrian che, a motivo dell’età avanzata, stava pensando a un successore. Fu proprio il Canonico Chatrian a suggerire le figure del maestro Efisio Blanc e del maestro Jefferson Curtaz per continuare in Cattedrale il prezioso ministero liturgico. Così, nei primi anni, maturò il progetto di far nascere una Cappella musicale, accanto alla Schola Cantorum che ha continuato e tuttora continua con generosità e impegno il suo servizio. Il progetto teneva in considerazione il ruolo svolto nella Diocesi dalla Cattedrale e, in modo particolare, dalle celebrazioni episcopali. Si trattava inoltre di riprendere una tradizione che si era sviluppata e distinta notevolmente nei secoli passati, come testimoniato dall’importante archivio musicale conservato dal Capitolo». Don Amato Chatrian aveva curato diversi giovani musicisti, più o meno amatoriali, e alla fine la scelta era caduta sull’organista Jefferson Curtaz che, oltre al titolo acquisito in conservatorio, ha anche una laurea in filosofia. A lui ha affidato le sue carte, frutto anche di una attenta ricerca, ispirata anche dagli studi del cugino salesiano Giorgio, autore della tesi «Il fondo musicale della biblioteca del Capitolo della Cattedrale di Aosta», e nelle trascrizioni di Teresio Colombotto, pubblicate poi a cura di Emanuela Lagnier. Le antiche tradizioni, rinomate, di una scuola di musica per la liturgia e delle composizioni per le celebrazioni maggiori, tornano così a vivere, rinnovate nello stile, fra ricerca e nuove creazioni.

La nascita

Il vescovo Franco Lovignana decise, così, di istituire la Cappella musicale della Cattedrale con decreto del 13 aprile 2014 dedicandola a Sant’Anselmo di Aosta. «L’ho fatto - spiega - in ottemperanza agli insegnamenti del Concilio: “Tutti diano la più grande importanza alla vita liturgica della diocesi che si svolge intorno al vescovo, principalmente nella chiesa cattedrale, convinti che c'è una speciale manifestazione della Chiesa nella partecipazione piena e attiva di tutto il popolo santo di Dio alle medesime celebrazioni liturgiche, soprattutto alla medesima eucaristia, alla medesima preghiera, al medesimo altare cui presiede il vescovo circondato dai suoi sacerdoti e ministri”. Ringrazio il Maestro di Cappella e l’Organista e tutti i membri della Cappella che in questi anni hanno lavorato in maniera esemplare e in spirito di gratuità ecclesiale per assicurare la piena attuazione di queste disposizioni dal punto di vista del canto e della musica sacra».

A dirigere la formazione corale è chiamato Efisio Blanc, che dal 2013 è Responsabile dell'Ufficio Musica Sacra della Diocesi e porta con sé la lunga esperienza maturata con il Coro Polifonico. Accanto a lui, Jefferson Curtaz è vice maestro e organista ufficiale della Cattedrale, mentre prosegue a Roma gli studi al Pontificio Istituto di Musica Sacra.

Nel raccogliere l’eredità di don Amato Chatrian, che fino ad allora aveva curato e diretto la Schola cantorum, il maestro Efisio Blanc si pone anche l’obiettivo di rinnovare l’approccio musicale. «Servivano nuovi cantori, un nuovo progetto. - racconta - Ecco quindi che con gli organisti Flavio Desandré e con Jefferson Curtaz, parlandone con il Vescovo, si è scelto di affiancarci alla Schola, che come una cantoria è sempre presente, con un Cappella musicale, che viene coinvolta solo nelle messe pontificali, quindi con la presenza del vescovo. Bisognava pensare ad un repertorio iniziale, a a come formare un insieme di persone che non fosse già impegnata in altre realtà parrocchiali e aiutare la Schola nei vari servizi». La Cappella inizia così il suo servizio a Natale e Pasqua, poi anche in altre festività come quella di Cristo Re, le ordinazioni diaconali o sacerdotali e, nel 2023, la festa di San Bernardo.

«Era importante - aggiunge il Vescovo - individuare gli stili musicali, coinvolgere anche l’assemblea, seguendo le indicazioni della Chiesa e, trovandoci in una chiesa cattedrale, dare anche un esempio di correttezza liturgica agli altri cori parrocchiali. Abbiamo costruito e migliorato il nostro repertorio tenendo conto un po' di tutti gli stili, partendo dal canto gregoriano, dalla polifonia antica, quanto è stato scritto in epoca ceciliana all'inizio del Novecento e nell'epoca post conciliare cercando quello che la storia ci aveva tramandato come valido nei testi e nelle musiche».

Diversi cantori sono presenti fin dall’inizio, molti nuovi sono stati coinvolti per periodi più o meno lunghi, studenti del Conservatorio o del Liceo musicale, con una base stabile di circa 16 elementi, che nelle occasioni solenni può raggiungere la quarantina, come per la festa di San Grato o nella celebrazione di ringraziamento dell’ultimo giorno dell’anno, in cui si canta il «Te Deum». Nel tempo, si sono aggiunte, soprattutto per Pasqua o Natale, il quintetto di Ottoni, ma anche ensemble d’archi o di fiati, che hanno eseguito composizioni e trascrizioni originali.

L’associazione

Le esigenze della Cappella musicale, che coltiva nel tempo contatti con altre realtà musicali dell’area piemontese e lombarda, portano alla costituzione di una Associazione. «L'intento è sostenere le spese e favorire la vita musicale della Cattedrale. - spiega il presidente Flavio Desandré - Tra le iniziative più riuscite contiamo la rassegna "Cathédrale Harmonique", che dal 2014 al 2019 ha animato con concerti organistici e di musica sacra le serate di agosto». Prima della pandemia, erano nati anche altri progetti, come la scuola musicale dei “Pueri cantores”, in cui Luigina Stevenin e Beatrice Pellegrino curavano il primo avvicinamento al canto dei piccolissimi. Continua invece la collaborazione con la Sfom e il corso di Davide Benetti per formare organisti accompagnatori e direttori di cantoria. In alcune occasioni, la Cappella musicale Sant’Anselmo ha anche offerto concerti spirituali, dedicati a brani sulla Passione o al repertorio di canti mariani. «Ho avuto in dono molto dalla Cappella, sia musicalmente sia umanamente - conclude Flavio Desandré - perché è un luogo in cui si può fare musica bella, con musicisti preparati e appassionati, e perché un coro è anche un gruppo di amici che si ritrovano con una passione e uno scopo comune».

Nella Cappella si entra sostenendo un “provino”, come ricorda uno dei primissimi cantori: «Sono stato coinvolto nella Cappella Musicale sin dalla sua fondazione. - racconta Roberto Roveyaz - Oggi, sono tesoriere dell’Associazione Cappella Musicale, che conta nel direttivo come presidente Flavio Desandré, vice presidente Angelo Bezza, segretario Leonardo Dragotto e consigliera Claudia Desandré».

Il maestro di cappella

Con la nascita della Cappella musicale, torna ad esistere la figura del maestro di cappella, come lo furono compositori celebri come Bach, Händel, Haydn e Donizetti. Nella Cattedrale di Aosta il compito è affidato al maestro Jefferson Curtaz, docente di Teoria dell'armonia e dell'analisi al Conservatoire di Aosta. «Oggi non esiste la scuola per maestri di cappella, - spiega Jefferson Curtaz - quindi lo si diventa un po' per una nomina o perché si sente di avere una serie di competenze trasversali: non si è soltanto un direttore, o un organista, o un compositore ma si deve essere in grado di gestire tutti questi aspetti della produzione musicale in una cattedrale. E’ una figura un po' fuori dal tempo, già il nome lo denota, in grado di dialogare e di tenere le fila con tante tante specializzazioni della musica». Jefferson Curtaz ha composto parte del repertorio della Cappella, scrivendo tra l’altro il prezioso inno «Il volto tuo io cerco», con testo dal Proslogion di Sant’Anselmo, ma ha anche vinto il concorso per le musiche del quinto centenario della Madonna di Oropa e dedica tuttora un’attenzione particolare allo stile valdostano del faux-bourdon.

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