Capanna Margherita sotto esame per monitorare lo stato di salute dei ghiacciai del Monte Rosa

Capanna Margherita sotto esame per monitorare lo stato di salute dei ghiacciai del Monte Rosa
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Gli scienziati sono impegnati da anni sull’arco alpino per effettuare monitoraggi e stimare quanto ancora potremo godere dei ghiacci una volta definiti perenni. Per consentire al pubblico di prendere coscienza dello stato di salute dei ghiacci del Monte Rosa, l’Università degli Studi di Torino in collaborazione con il Club Alpino Italiano ha messo a punto un portale web interattivo, sul quale è possibile consultare i risultati delle ricerche effettuate su Punta Gnifetti.

Si tratta di un progetto promosso nell’ambito di una convenzione del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università degli studi di Torino con il Club Alpino Italiano per lo studio delle condizioni di stabilità degli ambienti d’alta quota. Convenzione che si avvale della collaborazione di Imageo, società specializzata nello studio di instabilità naturali d’alta quota attraverso tecnologie avanzate.

L’accordo nasce dalla constatazione che gli effetti della deglaciazione e della degradazione del permafrost creano problemi di stabilità a carico di rifugi alpini e delle relative via d’accesso. Per questo motivo, il Cai ha deciso di effettuare un approfondimento conoscitivo nel settore della Punta Gnifetti, sul Monte Rosa. Qui si trova la Capanna Margherita (sulla vetta della Punta Gnifetti nel gruppo del Monte Rosa, a 4.554 metri di quota), il rifugio più alto d’Europa e osservatorio fisico-meteorologico, sede di laboratori medici e scientifici dell’Università di Torino.

L’obiettivo è svolgere un piano pluriennale di attività di ricerca a partire dall’analisi dell’area della Capanna Margherita. L’attività di ricerca è iniziata nell’estate del 2019 ed è proseguita nel 2020.

Il primo intervento è stato un lavoro retrospettivo di raccolta e interpretazione della documentazione fotografica e di notizie d’archivio sulle condizioni ambientali della Punta Gnifetti. Grazie alla collaborazione con la biblioteca del Cai sezione di Varallo, con l’archivio storico del CGI, e con numerose guide alpine e operatori dei rifugi alpini nel settore del Monte Rosa, e all’opera di ricercatori e studenti dell’Università di Torino, è stato possibile condurre un’analisi multitemporale, mediante fotografie storiche e recenti, della parete su cui poggia la Capanna Margherita.

I risultati evidenziano alcune differenze geomorfologiche verificatesi nell’arco temporale dell’esistenza del rifugio (dal 1893 ad oggi). Per presentare il lavoro al pubblico, è stato realizzato il portale web interattivo, facilmente accessibile al link www.geositlab.unito.it/capanna.

Il lavoro di monitoraggio strumentale si è svolto, invece, fra il 2019 e il 2020. Tra le varie attività anche la determinazione degli spessori della copertura glaciale sul lato nord ovest della Capanna tramite tecnologia georadar applicata utilizzando un apposito veicolo a slitta autocostruito. Le attività di monitoraggio strumentale proseguiranno nel 2021.

Il prossimo obiettivo è progettare un sistema di monitoraggio delle condizioni termiche e di raccolta di segnalazioni sulla stabilità dell’ammasso roccioso intorno al rifugio.

L’attività di ricerca sarà svolta dai ricercatori del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Torino e di Imageo, in collaborazione con altre istituzioni e partner scientifici.

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