Caos tamponi, La Procura archivia l’inchiesta: «Sciatteria, nessun reato»

Caos tamponi, La Procura archivia l’inchiesta: «Sciatteria, nessun reato»
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La Procura di Aosta non ha ravvisato alcun reato sul caso dei 61 falsi positivi al Coronavirus registrati alla fine dello scorso mese di dicembre all’Ospedale regionale “Umberto Parini” di Aosta. Secondo gli inquirenti si è trattato di un episodio di sciatteria nell’utilizzo della macchina che analizza i tamponi ma privo di rilevanza penale. Il sostituto procuratore Manlio D’Ambrosi aveva aperto un fascicolo senza ipotesi di reato dopo l'esposto dell’avvocato aostano Orlando Navarra. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, la macchina che processa i tamponi è stata spenta per errore o per dimenticanza, o comunque per mancata conoscenza delle modalità di utilizzo dell'apparecchio, giunto in ospedale nell'ottobre scorso. Riattivato 22-23 ore dopo, sembrava avere ancora le impostazioni corrette per poter processare i tamponi, che invece sono risultati positivi in numero eccessivo tra domenica 27 e la mattina di lunedì 28 dicembre. Sono emersi così i falsi positivi ed è stato contattato lunedì 28 dicembre lo specialista della casa produttrice, il solo che può settare la macchina, visto che non possono farlo i dipendenti Usl. Il tecnico ha dato le indicazioni per riportarla a funzionare correttamente ma i parametri sono risultati nuovamente sballati perché non era stato fatto un aggiornamento. Con un seconda chiamata allo specialista il problema si è risolto definitivamente e la macchina è tornata a funzionare in modo corretto. Al termine degli accertamenti, gli inquirenti ritengono quindi che non vi sia stato un nesso causale umano. Dei 16 falsi positivi che erano stati ricoverati nei reparti Covid prima che si scoprisse il problema alla macchina, soltanto uno è risultato effettivamente contagiato. Tuttavia, essendo la positività emersa appena 3 giorni dopo il ricovero non si può affermare con ragionevole certezza che la paziente si sia ammalata nel periodo in cui è stata in stanza con un positivo, in quanto secondo la scienza medica occorrono tra i 10 e i 14 giorni. L’incubazione sarebbe quindi antecedente al tampone eseguito il 27 dicembre. Per questo - secondo quanto accertato dalla Procura - non può essere contestato il reato di lesioni. Oltre all'esposto presentato dall'avvocato aostano Orlando Navarra non sono giunte in Procura altre segnalazioni riguardo al caso dei falsi positivi.

Invece i dati del bollettino di mercoledì scorso, 20 gennaio, risentivano «Dei 19 casi di positività riferiti alla giornata precedente non confermati da successivo test molecolare che sono pertanto stati sottratti dal numero totale dei casi positivi» spiegano dalla Regione. I tamponi erano stati eseguiti al Drive In dell’Espace Aosta e quindi non riguardavano pazienti in Ospedale.

Stop alle nuove vaccinazioni

ma sono iniziati i richiami

A seguito di una riunione che si è svolta la sera di martedì scorso, 19 gennaio, a cui hanno partecipato il presidente della Regione Erik Lavevaz, l’assessore alla Sanità, Salute e Politiche sociali Roberto Alessandro Barmasse, i ministri per gli Affari regionali e Autonomie Francesco Boccia e alla Salute Roberto Speranza e il commissario straordinario Domenico Arcuri in merito alla riduzione dell’approvvigionamento dei vaccini anti Covid-19 da parte di Pfizer, e ai conseguenti tagli delle dosi destinate alle regioni, è stata sospesa la programmazione della somministrazione di nuove prime dosi vaccinali. Rimane invece confermata la pianificazione delle seconde somministrazioni a coloro ai quali è stata inoculata la prima dose, pianificazione garantita dai vaccini messi a riserva nei giorni scorsi e da un ulteriore lotto di 1.170 dosi.

«Siamo obbligati - spiega l’assessore Roberto Barmasse - a rallentare di qualche giorno la struttura organizzativa, che insieme all'Azienda Usl, abbiamo attivato per procedere, in tempi celeri, alla vaccinazione di una parte importante della popolazione, requisito quest'ultimo indispensabile per tornare alle nostre abitudini di vita "pre-Covid". Vogliamo comunque rassicurare la popolazione già vaccinata con la prima dose che riusciremo, con le riserve di vaccino che avevamo prudenzialmente conservato, a procedere alla somministrazione della seconda dose di richiamo nei tempi utili che, ricordiamo vanno dal 21esimo al 40esimo giorno dalla prima somministrazione e che nelle microcomunità si proseguirà con la somministrazione del vaccino “Moderna”. Rimaniamo comunque in stretto contatto con Protezione Civile nazionale, per capire quando potremo riprendere le vaccinazione ai ritmi precedentemente definiti dal piano».

Secondo i dati dell’Usl sono stati 264 i medici della Valle d'Aosta sottoposti a vaccino su 377 vaccinabili. Il dato è stato reso noto ieri, venerdì 22, dall’Azienda sanitaria in concomitanza con l'avvio dei richiami. Gli infermieri vaccinati sono invece 382 su 582, circa il 65 per cento. Significativamente più bassa con il 54 per cento l’adesione degli operatori socio-sanitari: 124 su 231. I dati, aggiornati a mercoledì 20 gennaio, «Sono soggetti ad attese variazioni - spiega una nota dell’Usl - in esito alla futura adesione alla campagna vaccinale di altri dipendenti e alla vaccinazione dei soggetti attualmente immunizzati a causa della pregressa o presente positività al Covid-19 ed alla ripresa della vaccinazione, temporaneamente sospesa in attesa delle prossime forniture di vaccino, previste per l'inizio del mese di febbraio».

Secondo il bollettino della Regione di ieri, venerdì 22, infine, sono 19 i nuovi positivi al Covid-19 diagnosticati in Valle d'Aosta nelle ultime 24 ore tramite i tamponi su 82 persone. Nessun decesso viene segnalato. I guariti sono 29 e i contagiati 331 (10 in meno del giorno prima). Sono 40 i pazienti ricoverati, di cui 32 all'Ospedale “Umberto Parini” Parini di Aosta (2 in Rianimazione) e 8 nell'ospedale da campo allestito dall'esercito all’Espace Aosta.

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