Cantine Aperte, edizione da piccoli numeri: “Ma tutti hanno fatto acquisti”

Con i condizionamenti legati all’emergenza sanitaria, non ci si poteva aspettare grandi numeri dall’edizione 2021 di Cantine Aperte che si è svolta anche in Valle d’Aosta domenica scorsa, 20 giugno. L’iniziativa, organizzata come ogni anno dal Movimento Turismo del Vino, ha visto la partecipazione di cinque aziende vitivinicole locali: La Vrille di Verrayes, Maison Agricole D&D di Aosta, Clos Blanc di Jovençan e Le Grain e Di Barrò entrambe di Saint-Pierre.

Accolti a piccoli gruppi e su prenotazione, gli enoturisti che domenica scorsa non hanno voluto mancare alla manifestazione hanno di sicuro potuto godere della tranquillità di degustare i vini, coccolati dai viticoltori valdostani aderenti all’evento.

«In fatto di presenze - dice Andrea Barmaz, presidente dell’Associazione viticoltori Valle d’Aosta-Vival - non possiamo negare numeri ben lontani da un’annata normale. Questa, infatti, è stata un’edizione anomala, come previsto, ma tenuto conto di ciò è andata più che discretamente. L’afflusso dei visitatori è stato di appena il 15 per cento rispetto alle precedenti edizioni, però bisogna tenere conto che le aziende presenti a Cantine Aperte erano solo cinque. Tuttavia, chi è venuto a visitare le nostre aziende ha avuto il tempo di fermarsi, ha dimostrato molto interesse per il nostro mondo del vino e ha comprato. L’enoturista appassionato chiede che gli si dedichi attenzione, che gli si spieghi; è interessato, degusta, e infine compra soddisfatto con la promessa di tornare. Per cui, posso tranquillamente affermare che a Cantine Aperte 2021, nella nostra regione, sono arrivati gli enoturisti che sono il nostro target, senza nulla togliere ai giovani che vengono per amicizia, per fare festa. È stata quindi un’edizione in cui hanno prevalso i veri amanti del vino: non uno che sia tornato a casa senza acquistare i nostri prodotti».