Cannabis libera, un presidio sotto Palazzo regionale per il referendum
Il Comitato per il referendum per la liberalizzazione della cannabis ha organizzato martedì scorso, 28 settembre, un presidio in piazza Deffeyes ad Aosta. L’iniziativa a livello nazionale è stata di Marco Cappato, tesoriere dell'Associazione Luca Coscioni, il tutto, precisa Chiara Giordano, referente locale, «Per dare un segnale ai Comuni che si stanno dimostrando inadempienti». Il tempo stringe, benché la scadenza per la presentazione delle firme inizialmente fissata per giovedì 30 settembre sia stata prorogata domenica 31 ottobre dal Consiglio dei Ministri. E se il Comune di Aosta è stato virtuoso, 12 sono invece quelli in Valle d’Aosta che non hanno adempiuto con celerità alle risposte e sono Challand-Saint-Alselme, Chambave, Courmayeur, La Thuile, Lillianes, Pré-Saint-Didier, Rhêmes-Saint-Georges, Saint-Marcel e Saint-Nicolas, Valsavarenche, Valtournenche e Verrayes. In 3 settimane, comunque, in Itlaia sono state raccolte oltre 580mila firme. Questa campagna, a differenza di quella sull'eutanasia, «E' stata fatta solo online e le problematiche - sostiene Chiara Giordano - sono le certificazioni delle firme che devono arrivare dai Comuni in via telematica, quindi una procedura che dovrebbe essere di fatto rapidissima. Pertanto questo è il motivo per cui abbiamo sollecitato le Amministrazioni, pur consapevoli che tutto ciò sia causato da problemi burocratici e non per cercare di boicottare il referendum, anche se queste lungaggini rischiano di mettere a repentaglio la consultazione». Al presidio davanti a Palazzo regionale erano però in pochi. «Non mi stupisce - conclude Chiara Giordano - in quanto abbiamo organizzato questo appuntamento io, Leonardo Dal Tio portavoce di +Europa, oltre a Fabrizio Rossa e Tatiana Ozel Ballot, ambedue attivisti».