Cane picchiato e restituito al padrone Rinascimento si dissocia dal Sindaco

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Il caso del Bovaro del Bernese restituito al suo padrone Alessandro Cecchetto, di Aosta, continua a far discutere. Sulla vicenda, infatti, era intervenuto il sindaco di Aosta Gianni Nuti rispondendo a chi gli chiedeva togliere l’animale al proprietario che ciò non rientrava nelle sue competenze. In una nota, Rinascimento Valle d’Aosta «Prende le distanze in modo determinato dalle dichiarazioni pubbliche del sindaco di Aosta Gianni Nuti, in merito al provvedimento del Tribunale di Aosta di restituzione al padrone del cane bovaro da lui violentemente e inconfutabilmente maltrattato a fronte della conversione della ammenda comminata allo stesso in ravvedimento attraverso ore di lavori socialmente utili. Nello specifico Rinascimento ricorda come l’Amministrazione comunale sia l’ente designato dalla normativa vigente alla protezione degli animali presenti sul territorio. Rinascimento è molto sensibile all’argomento e vigilerà sulla vicenda perché, nonostante la fiducia nella legge, nutre forti perplessità sulla sorte del cane. Non permettendoci in alcun modo di contestare il provvedimento del giudice, sottolineiamo come la dichiarazione di Nuti “Aggiungo che, nel confutare pesantemente la sentenza di un giudice, il rischio è di indebolire lo stato di diritto fondato sulla legge, nata proprio per difendere i deboli e perseguire principi di uguaglianza e di civile convivenza” lasci costernati, in quanto incomprensibile con riferimento all’attribuire al padrone del cane la condizione di “debole da difendere” e indirettamente soggetto che abbia mostrato “civile convivenza”. Concludiamo precisando che la nostra posizione nulla ha a che vedere con assunzioni animaliste o ideologiche bensì risponde al nostro spirito di Umanesimo Rinascimentale».

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