Cambiamento climatico, Courmayeur affronta la sfida mettendo gli esperti a confronto
L'obiettivo è di arrivare a un totale di 10-15 squadre, per costruire una fucina di idee sul clima, i suoi cambiamenti, in montagna in particolare. Dopo l'edizione del 2019, torna sabato 11, dalle 14, fino alle 14 di domenica 12 novembre, il Climathon Courmayeur, organizzato dalla Fondazione Giacomo Brodolini con il sostegno del Comune e del Centro servizi Courmayeur.
È un hackathon (un evento al quale partecipano esperti di vari settori e a vario titolo) della durata di 24 ore consecutive, in cui si sfrutterà l'incontro tra abitanti, imprenditori del settore turistico e ricerca per proporre soluzioni innovative alla sfida del cambiamento climatico in montagna. L'evento torna perché è inserito nel progetto «Courmayeur climate hub» del Comune di Courmayeur, finanziato dall'Unione Europea tramite il Piano nazionale di ripresa e resilienza. Ha già una trentina di iscrizioni: si cercano persone innovatrici, studenti, imprenditori, cittadini interessati alla salvaguardia dell'ambiente o appassionati di montagna. I partecipanti lavoreranno in squadre e avranno 24 ore a disposizione per ideare delle proposte innovative in risposta alle sfide climatiche del territorio. È una gara: i progetti saranno valutati da una giuria di esperti ed i migliori vinceranno diversi premi in denaro: la soluzione vincente si aggiudicherà 2mila euro messi a disposizione dei partner, è previsto pure un premio speciale di 3mila euro per il miglior progetto per il territorio valdostano.
«Cambia il clima, cambia la montagna, cambiamo il turismo» è il tema della nuova edizione di Climathon.
«Un evento mondiale, un movimento globale per sensibilizzare e chiamare all’azione» dice Marco Riva, project manager di Fondazione Giacomo Brodolini che coordina il progetto, «perché non solo il cambiamento climatico sta già avvenendo, ma a Courmayeur si studia e ci si adatta».
Al progetto lavorano una rete di partner e cittadini di Courmayeur «che stanno collaborando sui progetti per il futuro, tutti insieme stiamo cercando di immaginare cosa succederà, per cercare di prevenire ed essere pronti quando il cambiamento purtroppo arriverà» ha dichiarato il sindaco di Courmayeur, Roberto Rota, durante la conferenza stampa convocata nel pomeriggio di giovedì scorso, 5 ottobre.
Alle 21 di sabato 11 sono in programma gli interventi di Simone Molteni, direttore scientifico di LifeGate, il network di informazione e servizi per persone, aziende, ong e istituzioni impegnate per un futuro sostenibile, e Chiara Montanari capo spedizione in Antartide.
Durante la notte sarà possibile riposare in una sala allestita ad hoc, al risveglio di domenica 12 alle 6.30 è prevista una sessione di yoga con Yoga VdA, quindi colazione e presentazione dei progetti alla giuria.
Una delle 10 azioni previste dal progetto si è concretizzata con l’inaugurazione della Biblioteca di Montagna - sempre nel pomeriggio di giovedì scorso, 5 ottobre - nei locali del complesso dell’ex Hôtel Ange. A cura della Fondazione Courmayeur Mont Blanc, è allestita al primo piano dell’ex Ange (aprirà ufficialmente al pubblico giovedì 28 dicembre) e consente la consultazione degli oltre 3.100 volumi sui temi della montagna.
Gli stessi libri sono stati digitalizzati per la consultazione online, con un sistema che integra testi, audio e video.
Sempre nell’ambito del Courmayeur Climate Hub, è atteso il via i cantieri per la riqualificazione di una parte dell’ex Hôtel Ange, lavori per un milione di euro, e il recupero degli affreschi nella sala principale per un importo di 190 mila euro.
Il Liceo Linguistico di Courmayeur invece si sta occupando di un altro impegno del progetto: inventare nuove professioni legate alla montagna, Future Mountain Jobs, articolato su 3 anni. E’ in cantiere la riproposizione dei campi estivi, residenziali o diurni, per bambini e ragazzi tra i 7 e i 18 anni sui temi Science, Technology, Engineering, Math.
Fondazione Montagna Sicura organizzerà il Residency Living Lab, durante il quale esperti internazionali si confronteranno sui temi del cambiamento climatico, coordinati dall’Institute for Snow and Avalanche Research di Davos.