Calendario venatorio e piano faunistico Per i cacciatori sarà un 2018 di novità

Calendario venatorio e piano faunistico Per i cacciatori sarà un 2018 di novità
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Il mondo venatorio valdostano è in fermento. Con la chiusura della stagione di caccia 2017-2018, prevista per giovedì 25 gennaio, si comincia a parlare del prossimo calendario che darà il via alla stagione 2018-2019 e, soprattutto, del piano faunistico venatorio scaduto nel 2012, ma sempre in vigore fino all’approvazione di quello nuovo. Tra i cacciatori valdostani, però, un po’ di malcontento c’è in questi giorni per notizie apparse su internet. In particolare, a parere di molti cacciatori, il presidente del Comitato Caccia Elena Michiardi sosterrebbe l’aumentare dei controlli notturni nell’emergenza cinghiali da parte degli agenti del Corpo forestale della Valle d’Aosta.

Elena Michiardi però non ci sta e precisa che «il Comitato non ha facoltà di decisione sul controllo notturno dei cinghiali fatto dai forestali. Il controllo di questa specie selvatica esula dall’attività venatoria di cui ci occupiamo noi cacciatori. Noi, come Comitato, soprattutto io che ne sono il presidente, non siamo nella posizione di poter giudicare il lavoro di controllo attuato dalla struttura regionale competente. I forestali lo fanno senza renderci conto e noi non abbiamo voce in capitolo».

Anche l’assessore all’Agricoltura e Risorse naturali, Alessandro Nogara, pone l’accento sulla questione: «La faccenda anima da sempre il mondo venatorio, ma il controllo notturno della specie cinghiale spetta al Corpo forestale della Valle d’Aosta».

Calendario venatorio

e piano faunistico

Sono già iniziati, e continueranno nelle prossime settimane, gli incontri del Comitato per discutere della stesura e dell’approvazione del nuovo calendario venatorio e del piano regionale faunistico.

Cominciamo dal calendario venatorio per la prossima stagione 2018-2019: le elezioni regionali sono ormai alle porte e, quindi, per una pura questione tecnica si dovrà per forza di cose anticipare la discussione per arrivare poi all’approvazione del documento possibilmente prima dell’appuntamento elettorale. Questo in previsione del prossimo cambio di governo regionale, perché il calendario solitamente è approvato annualmente nel mese di giugno.

Il piano regionale faunistico, scaduto nel 2012, ha bisogno di essere ripreso tra le mani e, per legge, deve essere fatto. Non è possibile una programmazione alternativa, dunque il piano scaduto resta in vigore fino all’entrata in vigore di quello nuovo. La differenza tra calendario e piano sta nel fatto che il piano faunistico non è redatto dal Comitato, ma dalla Regione, cioè dai suoi tecnici esperti con la collaborazione di tecnici faunistici.

2018 anno di novità

«Il nuovo piano, che non è redatto dal Comitato ma dall’Amministrazione regionale, è in previsione nel 2018 - afferma l’assessore Alessandro Nogara - e ci stiamo lavorando. Tocca ai tecnici regionali con i tecnici faunistici rifarlo adeguato alla realtà del nostro territorio. Per fare questo ci doteremo, con incarico a tempo, della collaborazione di alcuni tecnici faunistici: uno per i lagoformi, uno per gli ungulati e uno che si occuperà dell’avifauna. La loro nomina spetta alla Struttura Flora, fauna, caccia e pesca dell’Assessorato. Dovrà essere poi discussa la bozza, ma è importante che sia fatto bene. E, soprattutto deve essere condiviso. Il piano faunistico è, però, una cosa diversa dal calendario venatorio per il quale, invece, bisogna fare il punto della situazione, tirare il bilancio della stagione venatoria 2017-2018 e parlare delle problematiche, se ce ne sono state, e come affrontarle in futuro. Può sembrare troppo presto farlo adesso, ma bisogna già cominciare a ragionare su questo. Si stanno tirando le somme sulla passata stagione venatoria per capire le problematiche e le contestazioni che l’hanno caratterizzata. È importante comprendere se ci sono margini di miglioramento e fare ragionamenti sul prossimo calendario venatorio, senza modifiche radicali dello stesso, che rendano soddisfatti tutti i cacciatori perché ci sia equità per tutti. È proprio per non arrivare all’ultimo momento che intendo continuare a incontrare i componenti del Comitato».

Quale sarà il ruolo del Comitato nella predisposizione del nuovo piano regionale faunistico? «Il nostro lavoro - dice la presidente Elena Michiardi - è cercare di modificare azioni di caccia che sono obsolete. Il piano faunistico non è nostro compito. Noi siamo disponibili ad aiutare a stilarlo, ma fino a un certo punto. Un piano faunistico fatto come quello ancora in atto è un lavoro grosso che impiega tanta gente per molto tempo e non si potranno vedere risultati nel giro di pochi mesi, mentre un piano di gestione come noi da qualche tempo suggeriamo è più sintetico, più economico e propone una gestione in chiave moderna. Viene fatto dovunque tranne che in Valle d’Aosta. Sarebbe, infatti, auspicabile il rinnovo o la sostituzione con un piano di programmazione e di gestione, come avviene già in altre realtà alpine simili alle nostre, quindi gestione degli ungulati tipica fauna alpina, ma è una scelta che deve fare l’ufficio regionale».

Per tornare al calendario venatorio, da alcuni anni si parla di fare come in molte altre regioni italiane dove esistono regolamenti della gestione che valgono per più anni, ma con l’approvazione annuale dei periodi: giorni e orari. «In merito al calendario - aggiunge Elena Michiardi - ciò che noi auspichiamo è proprio che si arrivi ad approvare un documento che abbia la durata di due, oppure quattro anni, una sorta di regolamento».

Residenze venatorie:

si va verso l’apertura

Se ne discuterà a breve ma sembra possibile l’apertura degli spostamenti tra circoscrizioni e all’interno della circoscrizione stessa di appartenenza. Se si arriverà a questo, vi saranno due finestre di apertura in cui i cacciatori che faranno richiesta potranno spostarsi.

«Stiamo lavorando - afferma Elena Michiardi - per arrivare a una prima finestra di spostamenti tra le sezioni di una circoscrizione, poi a un’altra tranche di spostamenti da una circoscrizione all’altra, sempre laddove la densità e il numero di posti lo permette, quindi dove c’è disponibilità. Il Comitato sta anche pensando di assumere temporaneamente un tecnico faunistico che si occupi di lagomorfi e galliformi, in aiuto alla stesura del calendario venatorio e del piano faunistico».

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