Calcio, torna a vivere l’Aosta 1911
Dalla riflessione sullo stadio Mario Puchoz al ricordo dell’Aosta 1911, poi il bruciante "no" del Consiglio comunale di Aosta alla richiesta di restituire al calcio la struttura sportiva. Tutto concorre ad alimentare in Paolo Laurencet, capogruppo di Forza Italia nel Consiglio comunale del capoluogo, a spingere ancor più verso la rinascita della squadra simbolo del calcio valdostano. La presentazione ufficiale della società voluta dal commercialista aostano è stata effettuata martedì scorso, 20 luglio, nella sala conferenze della Bcc, proprio a pochi passi dallo stadio Puchoz: "Abbiamo incontrato tante persone che in modo o nell'altro sono o erano collegate all'Aosta Calcio. - ha spiegato Paolo Laurencet - Io stesso, guardando alcune foto degli anni Quaranta, ho riconosciuto mio nonno Vincenzo Bianchi e ho scoperto che è stato un elemento di punta della squadra: questo mi motiva ancora di più".
La strada da percorrere non sarà semplice, ma con le idee chiare e l'apertura all'azionariato popolare - con il quale chiunque può decidere di sostenere il progetto economicamente - la squadra sarà pronta per debuttare a settembre in Terza categoria. Le maglie richiamano quelle della squadra antenata: la prima divisa in rosso e nero con il leone dorato, la seconda bianca. C'è anche un logo nuovo, selezionato con un sondaggio online. "Per ora nel direttivo siamo in quattro ma contiamo di aumentare presto questo dato numerico. - continua Paolo Laurencet, presidente della nuova società Asd Aosta Calcio 1911 - Io sono l'unico a non aver giocato a calcio, il mio sport era la pallacanestro, ma con me nel direttivo ci sono l’excentrocampista Andrea Menegazzi in veste di direttore sportivo, mentre Luca Linzalone si occuperà dei rapporti con Federcalcio e con le società, e Simone Venuti della logistica e le relazioni con gli sponsor e i tifosi".
Presenti in sala il presidente della Figc Piemonte/Valle d’Aosta Christian Mossino e il delegato provinciale della Federcalcio Marco Albarello. "La nascita di una società nel post pandemia è significativo. - commenta Christian Mossino - Un segnale forte a livello sportivo e anche sociale. Dobbiamo rispettare però regole e tempi per il nome Aosta Calcio 1911: finché non ci sarà l'approvazione dalla Figc nazionale il nome non si può considerare definitivo. Facciamo il nostro in bocca al lupo alla neonata società, che ha come proposito non solo quello di vincere a livello agonistico, ma anche dare la giusta attenzione ai ragazzi”.
Ancora nessuna novità sulla rosa per il prossimo campionato, visto che alcuni giocatori “chiacchierati” sono ancora tesserati per altri sodalizi. "Vista la delicatezza della situazione non li citiamo ma vogliamo comunque ringraziarli. - spiega il direttore sportivo Andrea Menegazzi - Il nostro progetto guarda ai prossimi tre anni: al di là di vincere campionati, conta essere credibili, ora è "credibilità" la nostra parola chiave. Vogliamo rispettare la tifoseria, esplorare tutte le aree anche il calcio a 5. Con me nell'area tecnica ci sono Gianluca Vigon e Luca Pivot e la prima squadra maschile sarà affidata ai tecnici Rocco Garbini e Roberto Blanc. Abbiamo pensato anche all'Aosta Legends: nell'azionariato popolare sceglieremo una squadra che vada in giro a raccogliere fondi per beneficenza, con i referenti Marco Girelli e Loris Chabod. Vorremmo ampliare anche l'aspetto culturale e artistico con Vincent Boniface e per fine anno progettiamo una mostra che celebri i 110 anni dell'Aosta Calcio".
Il sogno resta quello di tornare al Puchoz: mentre continua la petizione online lanciata su change.org, sono stati nominati referenti per la riqualifica dello stadio Christian Berger e Daniel Marchesano. "Abbiamo già richiesto i campi di gioco - conclude Paolo Laurencet - e nella stagione 2021-2022 partiremo con la prima squadra in Terza categoria e poi ragioneremo sul settore giovanile e aggiungeremo gli altri progetti. A noi piacerebbe giocare al Puchoz ma in questo momento non è disponibile per il calcio, per il momento abbiamo chiesto campo polivalente a Tzamberlet, l'unico del settore che abbia gli spalti".