Calcio, Covid permettendo il Pdhae in campo contro l’Asti Intanto la Federazione ferma il giovanile fino a febbraio
Il Covid ferma anche il campionato di Serie D. Le partite verranno riprogrammate fissando, si legge nel comunicato ufficiale della Lnd, «La ripresa del Campionato Serie D 2021/2022 per domenica 23 gennaio con la calendarizzazione del programma gare previsto il 9 gennaio 2022; nelle date seguenti sarà sviluppato il calendario di tutte le successive gare, salvo ulteriori e diversi provvedimenti che dovessero rendersi necessari». Per quanto riguarda la compagine valdostana del Pdhae, è in programma per mercoledì 19 gennaio il recupero con l’Asti, gara prima spostata per neve e poi, una decina di giorni fa, per la presenza di contagiati nella squadra piemontese.
Si ferma di più il giovanile
In considerazione dell’evolversi della situazione sanitaria, la Figc e il Settore Giovanile Scolastico hanno allargato la sospensione delle attività fino al 30 gennaio per tutti i tornei (regionali o provinciali) e le amichevoli. Restano in programma i recuperi eventualmente programmati, così come resta la calendarizzazione dei vari comitati regionali deliberata in questi giorni. L’attività quindi non è bloccata, resta possibile lo svolgimento degli allenamenti dalla scuola calcio alle prime squadre, nel rispetto delle norme vigenti e da nuovo protocollo appena aggiornato, pubblicato sempre nei giorni scorsi dalla Figc, sia per quanto riguarda allenamenti, attività pre-gare e gare in presenza di spettatori.
«Return to play», 30 giorni
I calcio giovanile e dilettantistico si adegua alle nuove regole in vigore da lunedì scorso, 10 gennaio. Super Green Pass (ottenibile quindi solo con il vaccino o la guarigione da Covid, non con il tampone) per gli atleti e tutti coloro che faranno ingresso in un impianto sportivo (siano addetti ai lavori, allenatori, dirigenti o pubblico). Esentati i bambini della scuola calcio, cioè dai 12 anni in giù. Dalla Federazione Medici Sportivi Italiani inoltre è arrivato il protocollo semplificato per il rientro in campo di chi ha contratto il virus, a semplificare le regole del rientro in campo dei ragazzi e ragazze positivi all’infezione e guariti. Ridotta da 30 a 7 giorni l’attesa per la visita e il «Return to play» con esami più semplici e visite dai costi inferiori. Il guaio è che il protocollo non ha ancora ricevuto il via libera dal Ministero e dal Cts, per cui ad oggi sono ancora richiesti lo «stop» di 30 giorni e l’elettrocardiogramma.