Bufera in Regione, si dimette l’assessora Chiara Minelli Erik Lavevaz: «Ora confronto per ricomporre il quadro»
Alla fine la corda si è spezzata. E Chiara Minelli ha firmato le dimissioni da assessora all’Ambiente, Trasporti e Mobilità sostenibile. Con lei si è dimessa anche Erika Guichardaz dalla presidenza della quinta commissione «Servizi sociali» del Consiglio Valle. Entrambe esponenti di Progetto Civico Progressista, la decisione è arrivata in seguito al voto sull’ampliamento dell’Ospedale regionale di mercoledì scorso in Consiglio Valle, che prima ancora della maggioranza ha spaccato lo stesso gruppo di Progetto Civico Progressista. Da una parte Erika Guichardaz (capogruppo di Pcp, di Area Democratica) e l’assessora Chiara Minelli (di Rete Civica), a favore di un approfondimento della questione. Dall’altra gli altri 5 consiglieri (compreso l’altro assessore del gruppo, Jean-Pierre Guichardaz, del Pd) schierati con gli autonomisti della maggioranza: andare avanti con l’ampliamento del Parini.
Programma non rispettato«La cosa più negativa a cui abbiamo assistito in questi mesi è il fatto che sia emersa l'indisponibilità a rispettare il programma di governo concordato a settembre. Noi abbiamo aderito ad una maggioranza ed assunto cariche per realizzare un preciso programma frutto di un serio e dettagliato confronto. Se questo programma non viene più riconosciuto, come abbiamo visto sulla vicenda discariche, sulla vicenda ferrovia, ora sulla vicenda ospedale ed anche in altri casi, allora vengono meno le ragioni di una collaborazione». Così Chiara Minelli ed Erika Guichardaz motivano le dimissioni. «E purtroppo - spiegano ancora - abbiamo anche dovuto constatare l'indisponibilità da parte degli autonomisti ad un confronto e a una verifica programmatica più volte richiesta da Pcp e che non è mai stato possibile realizzare». Secondo Chiara Minelli ed Erika Guichardaz «Ci stiamo isolando nelle istituzioni e ci allontaniamo dalla società civile, con cui è invece necessario uno stretto dialogo, ora più che mai. La conclusione è che è venuto meno un rapporto di fiducia reciproca e ci dimettiamo quindi dagli incarichi di Presidente di Commissione e di Assessora all'Ambiente, Trasporti e Mobilità sostenibile».
«Nelle recenti riunioni sulla petizione Ospedale e anche nel corso del dibattito consiliare di mercoledì - spiegano ancora Erika Guichardaz e Chiara Minelli - non sono mancate le critiche da parte di vari esponenti della maggioranza rispetto all'atteggiamento che abbiamo assunto sulla questione ospedaliera e sulla opportunità di alcuni nostri giudizi in considerazione del nostro ruolo istituzionale in Giunta e alla Presidenza di una Commissione». «Non siamo attaccate alle poltrone - proseguono - e ci rendiamo perfettamente conto che ci deve essere una sintonia fra una maggioranza e chi da tale maggioranza è designato a coprire cariche di rilievo. Purtroppo tale sintonia su una questione importante come il futuro ospedale regionale non esiste e non potrà esistere neppure nei prossimi mesi».
E ora? Lasciati gli incarichi Chiara Minelli (ieri, venerdì 14, ancora positiva al Covid) ed Erika Guichardaz sono ancora in maggioranza? «Per quanto ci riguarda, ad oggi sì» risponde Erika Guichardaz, «E’ comunque una questione che dovranno valutare i movimenti politici e che riguarda tutto il Pcp». Una riunione era prevista per la serata di giovedì scorso, 13 maggio. Saltata. E nella mattinata di ieri, venerdì 14, sono arrivate le dimissioni. Pcp ha in programma un’assemblea, con altri argomenti all’ordine del giorno, per lunedì prossimo, 17 maggio. Facile intuire di cosa si parlerà.
Questo governo e quest’alleanza hanno un futuro? «Ripeto, è un argomento di cui si dovranno occupare le segreterie politiche, non i singoli consiglieri. Di certo però non vedo un’alternativa. Cosa fanno, l’alleanza con la Lega? Non ci credo. Male che vada, vanno avanti in 19, senza noi 2» chiosa Erika Guichardaz.
“Posizioni distanti”«Eravamo coscienti fin dall'inizio di questo percorso che su alcuni temi, come quello dell'ospedale, le posizioni all'interno della maggioranza fossero distanti fra loro: non avrebbe però avuto senso tergiversare e non affrontarle, perché il nostro compito di amministratori è anche quello di decidere. L'instabilità politica degli ultimi anni ha bloccato alcuni dossier, che invece hanno bisogno di un'azione che non può attendere oltre». Così il presidente della Regione, Erik Lavevaz, commenta le dimissioni di Chiara Minelli. «Ringrazio l'assessora Minelli per il lavoro svolto in questi mesi, con serietà e dedizione. Gli incarichi di governo, però, - aggiunge - richiedono mediazioni che sono indispensabili in una dialettica democratica: le posizioni di ognuno devono trovare una sintesi in un confronto costruttivo, che sottolinei i punti di incontro nel rispetto delle posizioni di ciascuno».
«Nelle prossime settimane - prosegue il Presidente della Regione - il confronto tra le forze politiche di maggioranza permetterà di ricomporre il quadro: nel frattempo continuiamo a lavorare sui tanti interventi urgenti, in primis quello dei sostegni al tessuto economico. Ognuno di noi è chiamato ad assumersi responsabilità che coniughino una visione d'insieme e la realtà amministrativa quotidiana, ancor più in questa fase delicatissima per la Valle d'Aosta».
Scontro sull’idrogeno
Che i nervi fossero tesi in maggioranza si sapeva da tempo. Prima della «questione ospedale» in Consiglio Valle era esplosa quella dei treni a idrogeno, con un vivace scambio di battute tra Claudio Restano (VdA Unie) e la stessa Chiara Minelli. «Ho sempre pensato che la pluralità di idee fosse una ricchezza, ma ho scoperto che qui vige il pensiero unico. Il dossier ferrovia viene considerato come un dossier personale di un Assessore e chi osa portare avanti valutazioni diverse viene accusato di attacchi personali: questa è una deriva totalitaristica che mi preoccupa molto»: così Claudio Restano è intervenuto in Consiglio Valle scagliandosi contro le dichiarazioni dall'Assessora ai Trasporti che aveva criticato la sua proposta di legge sull'utilizzo dell'idrogeno per il trasporto ferroviario. «La proposta di legge Restano, - ha replicato Chiara Minelli - per come è stata impostata, è stata giudicata inopportuna dal mio punto di vista: il Consiglio ha approvato un ordine del giorno per approfondire la tematica dell'utilizzo dell'idrogeno, ma la proposta di legge insiste sull'alternativa all'elettrificazione della ferrovia, mentre ci sono già decisioni assunte da tempo da questa Assemblea e l'opera sarà ora finanziata dal Piano di ripresa e da fondi statali. Come c'è la libertà di presentare una proposta di legge, c'è la libertà di esprimere la propria opinione da parte di un Assessore».