Bracconiere forza un posto di blocco dei guardaparco: preso Ruben Bovet

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Lunedì scorso, 20 novembre, i guardaparco del Parco Gran Paradiso hanno sventato un tentativo di bracconaggio in Valnontey a Cogne, cuore dell’area protetta, cogliendo in flagranza di reato un cacciatore di frodo, ed evitando l’uccisione o il ferimento di uno o più esemplari della numerosa fauna presente nella zona.

Giovanni Bracotto, Mario Bizel e Alice Naudin, durante il proprio turno di servizio hanno intercettato un pickup in Valnontey, sul quale era appostato Ruben Bovet - molto conosciuto in paese, tanto che la notizia ha fatto il giro in un batter d’occhio - , armato di un fucile che era in procinto di usare. Alla vista dei guardaparco lo stesso è fuggito, forzando il posto di blocco e colpendo ad una mano, con lo specchietto del pickup, Giovanni Bracotto - intervenuto con i colleghi per bloccarlo - causandogli una contusione con 7 giorni di prognosi. Identificato, in quanto individuo già noto al Corpo di Sorveglianza e residente a Cogne, è stato immediatamente segnalato alla Magistratura e ai Carabinieri che lo hanno fermato il giorno seguente al rientro a casa dopo essere stato ad Aosta.

È seguita la perquisizione del domicilio e il sequestro del pickup - il cui specchietto retrovisore si era spezzato ed era rimasto a terra dopo aver urtato il guardaparco al posto di blocco, così è stato facile verificare che fosse proprio quello del veicolo -, di alcuni fucili da caccia e proiettili che l’uomo non avrebbe potuto detenere, in quanto gli era già stato revocato precedentemente il porto d’armi. I guardaparco hanno quindi proceduto alla denuncia per introduzione di armi e caccia all’interno di un Parco, nonché per resistenza a pubblico ufficiale, lesioni e detenzione abusiva di armi. Ruben Bovet rischia una pena massima fino a 5 anni di reclusione e una sanzione pecuniaria fino a 12.500 euro. Peraltro sembra che sul veicolo ci fosse anche un’altra persona e perciò le indagini proseguono

Bruno Bassano, direttore del Parco, dichiara: «Un plauso ai nostri guardaparco che hanno prontamente sventato un tentativo di bracconaggio proprio nel cuore dell’area protetta. Il Corpo di Sorveglianza si rivela una volta ancora fondamentale per l’importante ruolo svolto nelle attività di conservazione e di prevenzione delle pratiche illecite nel Parco, che sono alla base di una corretta gestione di un’area protetta».

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