“Boutiquenville”: bilancio positivo, ma poteva andare meglio
Dopo un’estate partita un po’ in sordina, ma “esplosa” in agosto, Courmayeur ha terminato la stagione con “Boutiquenville”, l’appuntamento con il “fuori tutto” che da oltre un decennio apre e chiude lo shopping ai piedi del Monte Bianco.
L’edizione di giugno si è tenuta sabato 12 e domenica 13 giugno, quella di settembre da venerdì 10 a domenica 12, in concomitanza con la partenza del Tor des Géants. Sono stati oltre cinquanta gli esercizi commerciali aderenti, che hanno proposto offerte e sconti dal venti al sessanta per cento sui migliori marchi di fine serie, esposti in banchetti lungo le centralissime via Roma, viale Monte Bianco e via Regionale. In alcune piazzette del centro si sono esibiti anche gruppi musicali dal vivo.
A promuovere l’iniziativa, insieme all’ufficio turistico di Courmayeur, è stato Edoardo Melgara, delegato Confcommercio di zona e titolare del Bar Goù Vin & Gourmandises e del negozio Gourmandise.
“L’esperimento di anticipare nella prima metà di settembre l’appuntamento, facendolo coincidere con l’attesa gara di trail, è stato un successo. Questo mix ha funzionato e ha dato riscontri positivi, complice il bel tempo, perlomeno nel fine settimana. L’auspicio è che tali date vengano mantenute anche nelle prossime edizioni. I commercianti hanno risposto bene, ottenendo incassi in linea o lievemente superiori agli anni scorsi. C’è stata una proficua collaborazione tra commercianti e organizzatori dell’evento sportivo: io che gestisco anche un bar ho proposto, fuori dal locale, semplici cocktail da asporto. Per l’anno prossimo vorremmo ampliare le categorie merceologiche che aderiscono, creare un’area dedicata al cibo e, Covid permettendo, organizzare una Notte Bianca, trasformando la manifestazione in una vera e propria festa dei commercianti”.
“Tutto quello che contribuisce a creare movimento è positivo - concorda Claudio Trionte, titolare da sedici anni di Enoteca Goio - C’è stato un buon afflusso, anche grazie al Tor, che porta sempre tanta gente in centro a Courmayeur. Un mercatino a cielo aperto con tanti sconti e promozioni ha completato egregiamente il quadro, attraendo anche i residenti”.
Pure il negozio di abbigliamento sportivo Les Pyramides di Massimo Domaine ha partecipato a “Boutiquenville”, con maggiore soddisfazione rispetto agli anni scorsi perché è stata anticipata la data e si è creata la concomitanza con il Tor des Géants. “La filosofia è quella dei saldi di fine stagione, dove trovare le migliori occasioni. Ogni evento che crea movimento porta anche più lavoro”.
Gianpiero Farcoz, titolare dei negozi Farcoz Couture (abbigliamento di marca uomo, donna e bambino fino a 16 anni), ha sempre aderito negli anni: “E’ una manifestazione che ci interessa parecchio. Proponiamo saldi molto forti su tutti gli ultimi pezzi della stagione in corso e precedente, sull’abbigliamento estivo e invernale. Abbiamo i nostri clienti fissi, tra i residenti e i turisti, ma avere cinquemila persone in più che passeggiano per il centro fa sicuramente la differenza”.
L’antico Fura Totte è però un’iniziativa più orientata al settore dell’abbigliamento, secondo Biagio Costantino, titolare del Caffè della Posta, che per questo non è particolarmente entusiasta. “Ho apprezzato la maggiore affluenza nel bar, soprattutto di sabato perché venerdì il tempo non era dei migliori, ma ho esposto fuori un banchetto solo con tazze della collezione Illy e alcune bottiglie di grappa, mantenendo all’interno i prezzi delle consumazioni inalterati”.
Non è troppo soddisfatta - pur gestendo un negozio di abbigliamento country chic uomo, donna e bambino - è Cinzia Ducourtil, titolare di Be Wild Store, che avendo aperto da poco non può fare un confronto con le precedenti edizioni: “Credo che sia l’edizione di giugno sia questa siano state poco pubblicizzate, forse per non creare troppa folla e rispettare al meglio le norme anti Covid. Non so se l’anno prossimo parteciperò ancora. Sarebbe stato meglio organizzarla a fine agosto, in un periodo con maggiori flussi turistici, come fa per esempio Chamonix. Venerdì il tempo era brutto, domenica per agevolare la gara sono state tolte le bancarelle, abbiamo potuto contare solo sulla giornata di sabato. Certo, a causa della pandemia, non è un periodo in cui si può valutare il successo di un evento, che a me per esempio non ha portato alcun beneficio”.