Borgofranco omaggia Luigi Broglio, il padre dell’astronautica italiana
Il Comune di Borgofranco sabato scorso, 13 novembre, ha intitolato una targa e dedicato un’installazione artistica nel cortile del palazzo municipale al professore e ingegnere Luigi Broglio. Nato nel 1911 e deceduto nel 2001, era ispettore del corpo del genio aeronautico e padre dell’astronautica italiana. Borgofranchesi doc erano sia il papà Ottavio - ufficiale di artiglieria - che la mamma Margherita Ferrando - insegnante elementare nella scuola materna di Biò.
«Un evento indimenticabile per la nostra comunità. - ha detto con orgoglio, in apertura di cerimonia, il sindaco Fausto Francisca - Abbiamo reso merito e onore a un concittadino senza pari che ha aperto una dimensione diversa da quella terrestre, facendo dell’interesse nazionale la sua bussola». I genitori del generale Broglio abitavano in via Delle Chiese, dietro Palazzo Marini, e non mancavano mai di tornare a Borgofranco per le vacanze estive, dopo il loro trasferimento a Roma. Nella capitale Luigi Broglio conseguì una laurea in Ingegneria civile e mise a punto un innovativo sistema di calcolo strutturale applicato ai velivoli e alle sollecitazioni di cui erano oggetto in volo. Vinto un concorso per ingegneri per la Regia Aeronautica, con il grado di tenente passò al Centro Studi ed Esperienze di Guidonia e dopo la guerra (in cui fu partigiano nella zona di Roma), divenuto docente universitario, visitò gli Stati Uniti, tenendo corsi universitari di matematica, fisica e aeronautica così brillanti da sortire l’interesse e l’ammirazione della nascente organizzazione della Nasa. Fondò nel 1952 la Scuola di Ingegneria Aerospaziale a Roma e varò il Progetto San Marco, una collaborazione tra Italia e Stati Uniti che permise il lancio e la messa in orbita del primo satellite italiano, il San Marco 1. Gestì per decenni il Centro Spaziale di Malindi in Kenya.
Al convegno intitolato “Luigi Broglio e le attività aerospaziali tra passato e futuro” - ospitato a Palazzo Marini e organizzato dall’Amministrazione comunale, in collaborazione con Giuseppe Rao, presidente dell’associazione “Ivrea a Roma” e consigliere alla Presidenza del Consiglio dei Ministri - hanno partecipato insigni esponenti accademici, universitari, militari e del settore aerospaziale italiano. Così il professore viene fotografato dal suo biografo, il giornalista Giorgio di Bernardo Nicolai: «Scienziato visionario, coraggioso e innovatore, anticipatore del futuro, dotato di fede in un trascendentale creatore, conosciutissimo e rispettato negli Stati Uniti e nel resto del mondo, ossessionato dall’idea di fare il bene per tutti e consolidare il prestigio del proprio paese, Luigi Broglio rifuggì ogni luce della ribalta e finì scordato dai più, solo». Se il grande pubblico non ha conservato memoria dell’uomo Broglio, la sua figura è considerata imprescindibile negli ambiti delle sue sfere d’interesse, come hanno testimoniato Erasmo Carrera, presidente dell’Associazione Italiana Aeronautica e Astronautica, Fabio Massimo Grimaldi, presidente dell’Altec Space di Torino, Giovanni Battista Palmerini, preside della Scuola Ingegneria Spaziale dell’Università La Sapienza di Roma, Walter Pugno, vice presidente di Dominio Esplorazione e Scienza - Thales Alenia Space e il colonnello Marco Galgani, vice capo Ufficio Generale per lo Spazio dello Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare. Negli anni Sessanta gli fu conferito il Cavalierato, con una cerimonia che si tenne proprio a Borgofranco, comprensiva dell’intitolazione di una via alla sua “creatura”, il satellite San Marco. L’installazione artistica “Poetiche dimore fra Terra e cielo”, opera della borgofranchese Sandra Baruzzi, raffigura un complesso che rimanda a stilizzate casette simili alle piattaforme di lancio Santa Rita e San Marco, progettate dal generale Broglio nelle acque davanti a Malindi.