Bonifiche sulla collina di St-Christophe e Quart L’azienda Grosjean Vins vuole crescere ancora
L’azienda vitivinicola Grosjean Vins di Quart sta portando avanti 6 nuovi interventi di recupero, uno nella collina di Saint-Christophe e 5 nel Comune di Quart: nelle Vigne Rovettaz per l’ampliamento del cru principale, nella nota “Corbassiera” citata anche da Lorenzo Gatta nel 1800 come «una delle zone più interessanti di Quart» e sotto il villaggio di La Balma.
Grazie a una serie di nuove acquisizioni, si stanno apportando le opportune fasi di bonifica e preparazione per coltivare il paesaggio con la consueta cura e attenzione che contraddistinguono la cantina. «Acquisendo i nuovi terreni abbiamo incrementato la superficie coltivata a vite a ben 25mila metri quadri, con un incremento pari al 12 per cento della nostra superficie vitata complessiva. - commenta Hervé Grosjean - Come di consuetudine ci apprestiamo a bonificare e organizzare il terroir per sistemare i terreni in maniera ancora più ecosostenibile, sempre nel rispetto dell’ambiente, lavorando rigorosamente senza diserbanti e facendo attenzione a inquinare il meno possibile».
Con i nuovi investimenti Grosjean Vins è passata dai 12 ai 18 ettari in 3 anni, apportando benefici al territorio sia sistemando i terreni ancora incolti sia salvaguardando le specie in estinzione, come le varietà autoctone. Inoltre, la crescita aziendale ha implicato anche la potenzialità di creare nuovi posti di lavoro, nonostante l’emergenza Covid.
«Andremo a popolare le zone con vitigni originari come Picotendro, Neyret, Petit Rouge e Petite Arvine. - prosegue Hervé Grosejan - Durante queste giornate di lavoro stiamo ripulendo il terreno dalle precedenti coltivazioni e lo stiamo livellando per garantire alle nostre colture di crescere forti e sane potendo beneficiare appieno dei nutrienti che arrivano dalla terra e dei raggi solari».
Prima in Valle d’Aosta a convertirsi al biologico, oggi Grosjean Vins vanta una produzione di circa 140mila bottiglie all’anno declinata nel 50 per cento di vendita in Italia (di cui il 40 per cento solo nella nostra regione) e nel 50 per cento all’estero. Grazie all’impegno sul territorio e alla qualità dei vini prodotti, si è fregiata - nel corso degli ultimi anni - anche di svariati premi e riconoscimenti, e nel 2021 il Torrette 2018 è stato inserito da Eric Asimov del New York Times tra le 20 migliori etichette mondiali che non superano i 20 euro. Infine, le originali iniziative di “Adotta un Cru” e “TraMonti diVini” permettono a tutti gli appassionati di vivere delle esperienze all’interno dei vigneti di famiglia, che sono sicuri, puliti e non inquinanti.
«Il frutto del nostro lavoro si potrà misurare a fine 2027 e, come di consuetudine, lavoreremo sodo: noi non investiamo sul territorio ma ci facciamo letteralmente investire, tanto è il sacrificio per queste vigne. - conclude Hervé Grosjean - In Valle d’Aosta la superficie vitata è irrisoria, pari all’1 per cento della superficie agricola utilizzabile, ed è nostra cura cercare di far crescere questa percentuale sui terreni più impervi e abbandonati dove altre colture non possono intervenire. I vigneti hanno un potenziale pari a un bosco di trasformare l’anidride carbonica in ossigeno: vogliamo differenziare il nostro territorio creando biodiversità».
Per chi volesse osservare da vicino questi interventi di recupero, Grosjean Vins sta valutando di organizzare un tour in vigneto per scoprire le particolarità di questo piccolo ecosistema che, grazie a una pianificazione precisa e puntuale, protegge la fauna e l’ambiente circostanti.
Per rimanere aggiornati su tutte le numerose iniziative di Grosjean Vins è possibile consultare i canali social dell’azienda.