Bocciato dalla scuola, promosso dal Tar: il caso in prima media

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Bocciare o non bocciare? Se in passato non ci si poneva neanche il problema e gli alunni con tante insufficienze dovevano semplicemente ripetere l’anno, la scuola di oggi è alle prese con i ricorsi al Tar da parte dei genitori che non accettano una bocciatura. E' ciò che è accaduto in questi giorni con il Tar della Valle d’Aosta che ha sospeso la bocciatura di un alunno di prima media decisa dal consiglio di classe dell'istituto che frequenta, ammettendo lo studente "con riserva" alla classe seconda. La Regione e l'istituto non si sono costituiti in giudizio.

L'alunno non era stato ammesso alla classe seconda dopo aver riportato l'insufficienza in 7 materie (6 con il voto di 5/10 e 1 con 4/10). Al termine della camera di consiglio di martedì 6 settembre, il Tar ha deciso di ammetterlo «alla luce della scarsa gravità delle insufficienze e del fatto che alcune di esse si sono manifestate solo nella seconda parte dell'anno scolastico». L'ordinanza, che accoglie l'istanza cautelare della famiglia, ha fissa l'udienza di merito l'11 luglio 2023, quando cioè il prossimo anno scolastico sarà già terminato. «E’ sempre opportuno prestare molta attenzione al momento della valutazione, per evitare contenziosi con la famiglia anche se dovrebbe essere chiaro che da parte della scuola non c’è una logica punitiva. - dice la sovrintende agli Studi Marina Fey - Forse una maggior dialogo con la famiglia avrebbe aiutato. Va anche detto che il primo anno delle medie è un passaggio molto delicato per gli studenti. Sicuramente la scuola si impegnerà per aiutare il ragazzo a colmare le lacune e per un maggior confronto con la famiglia».

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