“Binge drinking”: giovani a forte rischio di dipendenza dall'alcol

“Binge drinking”: giovani a forte rischio di dipendenza dall'alcol
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Un bicchiere dopo l’altro, il mix di alcoolici, l’abbinamento con altre sostanze e la serata tra amici può finire al Pronto Soccorso. La nuova campagna di sensibilizzazione si chiama “Alcol zero, vita mille” e punta a sfatare il mito della “abbuffata di alcolici”, detta “binge drinking”, che è di moda soprattutto fra i giovanissimi, in età sempre più basse. L’iniziativa è stata presentata martedì scorso, 26 giugno, all’Assessorato della Sanità, Salute e Politiche sociali dall’assessore Carlo Marzi, affiancato dal responsabile del Serd Gerardo Di Carlo e dalla primaria di psichiatria Anna Maria Beoni. «Il Ministero della Salute ha assegnato fondi vincolati a Valle d’Aosta e Veneto - spiega l’assessore Carlo Marzi - per una campagna di comunicazione indirizzata a giovani e giovanissimi». Un investimento di 20mila euro per la realizzazione, a cura dello Studio Baratti, di manifesti, pieghevoli e gadget contro i pregiudizi che minimizzano i pericoli dell’abuso di alcol. «Il binge drinking non è una diagnosi ma indica un comportamento - spiega il responsabile del Serd Gerardo Di Carlo - sulle cartelle cliniche non compare questo termine, ma sappiamo che molti dei ragazzi che arrivano da noi per tossicodipendenza praticano anche l’abbuffata di alcolici. Bisogna fare attenzione, perché i giovanissimi non sono immaturi solo nella mente ma anche nel fisico, che può riportare conseguenze irreversibili». Ad oggi il Serd ospita 55 pazienti che hanno meno di 19 anni, che salgono a 139 se si considerano i minori di 24 anni. «Negli ultimi 3 anni sono in crescita le alcool dipendenze e le prese in carico carcerarie, il gioco d’azzardo, tabagismo e dipendenza» osserva il dottor Di Carlo. «Dobbiamo interpretare i dati. - aggiunge la dottoressa Anna Maria Beoni - I dati in crescita significano che le situazioni cominciano ad emergere e si può intervenire». Ora c’è un codice, all’arrivo al Pronto Soccorso: «Non è particolarmente originale, è BD11-26, cioè indica una situazione di binge drinking e la fascia d’età fra gli 11 e i 26 anni. - afferma l’assessore Carlo Marzi - L’équipe con il Pronto Soccorso per la presa in carico dei giovani adulti esisteva già: è composto da psichiatra, infermiera, 3 psicologi, educatrice, assistente sociale. Ora si aggiunge la parte per l’abbuffata alcolica e il Serd è subito agganciato per una consulenza e, se necessario e se il paziente è disposto, si passa alla presa in carico».

La campagna è già iniziata attraverso gli interventi del Serd nelle scuole secondarie, in particolare quelle di primo grado, dove sono state realizzate attività e videoclip in collaborazione con gli insegnanti.

La comunicazione “Alcol zero, vita mille” si vede sui manifesti, da qualche giorno è presente sui social, mentre i totem in città sono in fase di allestimento.

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