Bilanci in perdita e costi da razionalizzare Sugli impianti da sci è scontro in Consiglio

Bilanci in perdita e costi da razionalizzare Sugli impianti da sci è scontro in Consiglio
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«Siamo allibiti dalla posizione sostenuta dal Sindaco: il futuro della nostra stazione sciistica è a rischio e non ci hanno per niente rassicurato le parole del presidente della Monterosa Spa Giorgio Munari presente alla seduta consiliare. Ma prima di tutto ci aspettavamo un atteggiamento diverso da parte del primo cittadino».

Sono questi i primi commenti dal parte della minoranza di Champorcher, guidata da Nelly Buat, all’indomani del Consiglio comunale che ha portato ancora una volta in primo piano la difficile situazione della piccola località sciistica, alle prese con un impianto di innevamento artificiale che non si sa ancora se e quando verrà ultimato (con costo stimato di circa due milioni di euro), costose revisioni degli impianti in programma per i prossimi anni e stagioni altalenanti a causa delle avverse condizioni meteo. Questi e altri timori sono stati espressi nella mozione presentata dalla minoranza, mercoledì scorso, 7 febbraio, che è stata respinta dalla Giunta guidata dall’assessore Alessandro Glarey, ad accezione dell’assessore Fausta Baudin, che si è astenuta.

«Non c’è nessuna volontà di impoverire la località di Champorcher, sappiamo bene tutti che le Funivie sono di primaria importanza per il nostro paese, ma la realtà purtroppo è cambiata rispetto ad anni fa. - ha ribattuto il sindaco Alessandro Glarey, che è membro del consiglio di amministrazione della Monterosa Spa - La società sta andando in una direzione che è l’unica possibile: quella della razionalizzazione delle spese e del contenimento dei costi, non sono più ammissibili bilanci in perdita. Champorcher ha chiuso lo scorso esercizio con incassi lordi per 881mila euro e una perdita di 139mila euro».

Nella mozione si faceva anche riferimento alle voci sulla sostituzione dello skilift baby con un tapis roulant, al costo del giornaliero che ha raggiunto i trenta euro, alla realizzazione di un nuovo collegamento, dal costo stimato di sessanta milioni di euro, per unire il comprensorio Monterosa con quello della Cervino: la minoranza chiedeva in sostanza al Sindaco di farsi portavoce delle istanze degli abitanti del piccolo paese.

«Anche il Consiglio regionale mercoledì scorso ha accolto all’unanimità la mozione che si esprimeva a favore di un aiuto per il comprensorio di Champorcher» ha ancora detto Nelly Buat (si veda articolo in basso).

«Capisco la preoccupazione, ma ribadisco che non c’è nessuna volontà di ridimensionare o penalizzare la località. - ha replicato Alessandro Glarey - I costi dei biglietti sono gli stessi in tutte lo stazioni della Monterosaski; a chi dice che è caro spendere trenta euro per una giornata sugli sci, rispondo che andare a vedere a vedere una partita di calcio costa sessanta euro. Revisionare lo skilift il prossimo anno costerebbe centocinquantamila euro e razionalizzare le spese significa anche sostituirlo con un tapis roulant che ha la stessa funzione».

«La mozione l’avrei anche votata perché condivido le preoccupazioni degli abitanti di Champorcher, ma un paio di punti mi sono sembrati poco realistici: - commenta dal canto suo l’assessore Fausta Baudin, che si è astenuta - quello del progetto di innevamento artificiale, che a mio giudizio comporterebbe oltre che una spesa enorme un grosso impatto ambientale e la destinazione alla stazione di Champorcher di una somma dello 0,5 per cento del costo previsto per i lavori di collegamento funiviario tra Ayas e Cervinia. Temo che i grossi investimenti ipotizzati da Monterosaski non potranno che portare danno alle piccole stazioni come la nostra. Se venisse realizzato il famoso collegamento, saremmo del tutto tagliati fuori dai circuiti turistici».

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