Biathlon, l’europeo del fair play a Michela Carrara e Edoardo Mezzaro

Biathlon, l’europeo del fair play a Michela Carrara e Edoardo Mezzaro
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Lenzerheide in Svizzera era famosa per gli arrivi di tappa del Giro d’Italia e per la Coppa del Mondo di sci alpino, ora per gli Europei di biathlon, ma verrà ricordato a lungo per uno dei più importanti “beau geste” del mondo degli sport invernali che ha visto protagonisti la biathleta di La Salle Michela Carrara e il suo tecnico Edoardo Mezzaro di Cogne. L’alpina era stata dichiarata vincitrice del titolo continentale per 1 solo errore nella prima serie ed invece, accortasi di avere commesso 2 penalità nella seconda serie che non le erano stati attribuiti, ha deciso con l’allenatore azzurro Edoardo Mezzaro di informare la giuria. Dopo una prima riunione le è stato confermato il primo posto perché da tutti i filmati non si riscontrava alcuna prova dell’errore ma in una seconda riunione, voluta dalla direttore della Ibu Cup Kristian Oja di fronte alla autodenuncia azzurra, si è scoperto che in un incrocio di colpi definito in gergo “cross fire” a colpire i primi 2 bersagli nella sagoma al poligono della valdostana era stata la statunitense Jaquelyn Garso. A questo punto la giuria ha attribuito i 2 minuti di penalità alla Carrara previsti normalmente per 2 errori in questo format dell’individuale e la valdostana ha chiuso con un comunque ottimo 11esimo posto a 1’12” dalla tedesca Lisa Spark con la soddisfazione di aver fatto segnare il miglior tempo sugli sci . Da sottolineare che i tedeschi , che avrebbero perso con la vittoria della Carrara oro e bronzo non hanno presentato alcun reclamo. Questa è una grande dimostrazione di sportività che infatti verrà premiata dal Panathlon du Val d’Aoste (“ Il loro gesto andrebbe fatto conoscere in tutte le scuole” ) con il Premio Fair Play, come ha fatto il direttore dell’Ibu Cup Kristian Oja inviando una lettera di congratulazioni ad Edoardo Mezzaro. E’ proprio il caso di dire che si può vincere anche senza necessariamente tagliare il traguardo con il tempo più basso o non salendo su un gradino del podio che non rimarrà nelle statistiche ma sicuramente resta dentro nella soddisfazione personale di aver fatto la cosa giusta e nel giusto riconoscimento per le avversarie. Sarebbe stato questo un risultato decisivo per le convocazioni per i Mondiali di Oberhof in Germania e il primo titolo europeo femminile italiano della storia (in 30 edizioni solo 3 argenti e 3 bronzi tra maschi e femmine) ed è invece un episodio da Oscar della lealtà nello sport di Michela Carrara e di Edoardo Mezzaro che avevano capito di avere fallito 2 colpi e di non avere ottenuto un fantastico 0 nella seconda serie, fatto che avrebbe voluto dire vittoria per oltre 47 secondi, mentre tutti in Svizzera celebravano il suo successo. Da regolamento la Carrara aveva vinto la gara perché nessuno poteva dimostrare cosa era successo. “Sono contenta che alla fine abbia vinto la migliore - sottolinea Michela Carrara - per me non sarebbe mai stata una vera vittoria, siamo stati noi ad avvertire la giuria su cosa era realmente accaduto, prima di tutto ci tengo a dire che sono contenta della mia prestazione e sono arrivata all’arrivo soddisfatta nonostante non sapessi ancora cosa fosse davvero successo, è stato Edoardo a informarmi dell’errore, del resto se questa fosse stata una gara sprint avrei sicuramente fatto i 2 giri di penalità senza accorgermi di nulla, invece nell’individuale si attribuiscono 1 minuto di penalità per ogni errore.”

Tra le italiane nella 15 km di mercoledì la migliore è stata così l’altoatesina Linda Zingerle ottava, con 26esima Beatrice Trabucchi a 4’07” con 2 errori e 57esima Martina Trabucchi a 6’19” con 3 errori. Nell’individuale maschile 20 km 82esimo Cedric Christille con 5 errori.

Ieri, venerdì 27, infine, nella sprint 7,5 km (oggi, sabato 28, è in programma la 10 inseguimento e domani, domenica 29, toccherà alle staffette) Michela Carrara è entrata nuovamente tra le migliori 20, come 19esima con 3 errori al poligono e un distacco di 1’11” dall’ucraina Anastasiya Merkushyna. Al 42esimo e 49esima Martina Trabucchi.

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