Bene il Padiglione enogastronomico: l’affluenza di pubblico è stata paragonabile a quella del 2020
Un sabato tranquillo e una domenica affollata hanno caratterizzato il Padiglione enogastronomico in piazza Plouves ad Aosta, che nel suo primo tratto ospitava anche stand istituzionali, associazioni culturali e scuole. Il padiglione aveva aperto già giovedì 31 marzo, in contemporanea con l’Atelier in piazza Chanoux, ma le giornate migliori sono state quelle della Foire, sabato 2 e domenica 3 aprile. «L’affluenza è stata minore rispetto al 2020, almeno questa è la percezione, ma è comunque è passata tanta gente» commenta Fulvio Beata del Birrificio Aosta. I controlli, la richiesta del Green pass all’ingresso potrebbero aver rallentato l’affluenza, ma la domenica la coda di visitatori in attesa era evidente. «Rispetto ad altre edizioni - continua Fulvio Beata - abbiamo avuto meno svizzeri e meno francesi. Il sabato più aostani che turisti, la domenica anche piemontesi e bolognesi. Tanti sono arrivati in camper, curiosi ed interessati. Siamo soddisfatti dell’esperienza, anche se c’è un po’ di nostalgia per la bella idea dello street food dell’ultima edizione, che per i nostri prodotti funziona molto meglio». Elisa Urbano di Amorland: «La Fiera fuori stagione è andata comunque piuttosto bene anche se ho notato meno affluenza rispetto all'edizione del 2020 e clienti provenienti soprattutto da fuori Valle. Come prodotti sono stati molto apprezzati i vasetti di crema di lardo e la birra, fatta in collaborazione con Fulvio Beata, aromatizzata con le spezie che usiamo anche per il nostro lardo». Tra assaggi di pane e lievitati, dolci e biscotti, formaggi e salumi di ogni tipo di stagionatura, sono stati molti gli stand di miele, vini e distillati: tra questi, una prima assoluta è stata quella di Elaine Lunghini e la sua Tabla garnia. «Come prima volta è stata molto soddisfacente. - commenta la giovane che opera a Saint-Rhémy-en-Bosses - Ho potuto farmi conoscere e spiegare il mio progetto, dalla coltivazione di piante officinali alla produzione di liquori. La soddisfazione maggiore, più che dai turisti, è venuta dai tanti valdostani, molto interessati a capire dove si trova la mia azienda agricola, come sono posizionati i terreni, con quali erbe ho scelto di lavorare».
Daniela Nardou e Alice Peano della Cofruits riferiscono che «Il pubblico ha risposto bene a questa edizione primaverile, soprattutto la domenica pomeriggio, e sono stati registrati numeri simili al 2020. Ha riscosso interesse la nuova linea dedicata alla merenda dei bambini con polpa di mele, mele e mirtillo, mele secche e succo di mela tascabile».
Alexandre Bertolin dell’omonimo salumificio di Arnad, commenta: «Edizione fuori stagione un po’ sottotono a livello di vendite, ma l’importante era tornare a una parvenza di normalità e in questo la Fiera ha aiutato. È stato giusto partecipare soprattutto per sostenere l’iniziativa e l’organizzazione. A livello di prodotti, sempre molto apprezzati sono stati i classici sapori della tradizione come il Lardo di Arnad Dop e Mocetta».