Bataille, Rubis e Falchetta regine della Croix-Noire Mille emozioni alla Regionale delle batailles de reines
Sono Bataille dei frères Martignon di Fénis, Rubis di Massimiliano Garin di Cogne e Falchetta di Lorenzo Rosset di Nus le regine regionali del 65esimo concorso delle batailles de reines. Domenica scorsa, 23 ottobre, la finalissima dell’arena Croix- Noire ha fornito l’ormai consueto grande spettacolo davanti a una nutrita cornice di pubblico e ha premiato 3 nuove regine e altrettanti allevatori che non avevano mai conosciuto la gioia di un bosquet alla Regionale.
Prima categoria, Bataille schiacciasassi
Cosa sarebbe successo se fosse stata presente la regina uscente Energie di Nello Girod? La domanda è passata nella testa di tanti appassionati vedendo l’impressionante foga con cui Bataille, con i suoi 745 chili di potenza, si è sbarazzata delle avversarie. Durissima è stata la semifinale che ha visto la regina di Châtillon opposta a Briganda dell’azienda Verney, reina a Gignod. Dopo una breve fase di studio, quest’ultima rompeva gli indugi con una violenta cornata al collo dell’avversaria ancora immobile e voltata di lato, nella fase di studio. Un attacco improvviso che scatenava la furia di Bataille e dava il via a un incontro da cui a un certo punto è “sparito il sonoro”, quando entrambi i campani si sono staccati dal collo delle rispettive proprietarie. Alla fine Bataille non ha dato scampo a Briganda, come già accaduto ai quarti con Farinella di Piero Busso, anche questo un combattimento di altissimo livello.
Nell’altra semifinale si affrontavano le 2 sorprese di giornata, Caprice di Livio Pervier di Aosta e Mañana di Balicco-Patruno, entrambe terze classificate all’eliminatoria di Villeneuve e capaci di battere quotate regine di concorso ai quarti di finale, rispettivamente Suisse di Frassy-Chamonin e Victoire di Gildo Bonin: la semifinale ha faticato a decollare, con i 2 proprietari costretti ad avvicinare più volte le bovine ed infine - dopo un lungo scontro - Livio Pervier che, con un gesto di grande sportività, decideva di ritirare la sua, che non voleva mollare pur apparendo lievemente inferiore rispetto all’avversaria.
La finale è stata senza storia ma anch’essa caratterizzata da un “beau geste”: Josef Patruno, resosi conto dopo pochissimi secondi della netta superiorità di Bataille, ha separato le 2 bovine con il bastone un attimo prima che la sua Mañana si girasse sancendo la meritata vittoria della sua avversaria.
Sempre in prima categoria, impossibile non segnalare l’interminabile e spettacolare combattimento tra Cardelleun di Piero Busso e Bufera dei Frères Arvat, con la prima a vincere e a conquistare (come Malibù di Dietrich Millesi) il premio per la bovina più combattiva prima di essere sconfitta - esausta - agli ottavi da Briganda. Come pure il sedicesimo di finale tra Victoire e Baghera con la bella regina dei Bonin che ha eliminato la colossale reina di Maura Mochet.
Per gli amanti delle statistiche, la più pesante di giornata con i suoi 822 chili è stata Severa di Giulio Follioley di Donnas, cresciuta di 80 chili dalla qualifica ma subito eliminata da Marmotta di Jimmy Dujany di Châtillon, sconfitta dalla futura reina des reines Bataille dopo avere eliminato 2 regine di concorso: Mourina di Massimiliano Garin e Marmotta di Gimmy Dujany.
Nel secondo peso derby di Doues in semifinale
In seconda categoria Rubis di Massimiliano Garin ha sconfitto Zara di Claudio Berthod di Doues al termine di una bella finale, a cui le 2 avversarie si sono presentate parecchio stanche. Lo hanno dimostrato la fatica con cui Rubis è stata tirata verso il centro del campo così come la tentata “fuga” verso i box di Zara prima che cominciasse il combattimento vero e proprio: nonostante le premesse, le 2 finaliste hanno ingaggiate un bel duello, conclusosi con la vittoria di Rubis che ha così portato il primo bosquet regionale della storia a Cogne per la commozione di Massimiliano Garin.
In semifinale Zara si era trovata di fronte Battaillon dei frères Abram in un avvincente e combattuto derby di Doues, oltretutto tra 2 famiglie di cugini. Dal canto suo, Rubis aveva il suo bel daffare per vincere la resistenza di un’altra Battaillon - quella di Aurelio Crétier, un nome una garanzia - pur dominando di potenza e spingendo più volte per parecchi metri la sua coriacea rivale.
Nei quarti di finale, Rubis aveva ingaggiato uno scontro lunghissimo contro l’astuta Tzatagne di Luca Vuillermoz, mentre in precedenza aveva sconfitto Tigresse dei Frères Henchoz e un’altra favorita del concorso, Negra di Imak Frassy e Marco Chamonin. Sempre ai quarti, bella vittoria di Battaillon di Crétier contro Bregande di Gildo Bonin mentre Zara aveva la meglio su Alouette di Piero Busso - regina a Donnas di primo peso - e Battaillon dei frères Abram superava Contessa di Joseph e Nadège Thomasset.
Il meritato premio come più combattive di categoria è stato assegnato a Pistache di Frassy-Chamonin (sconfitta da Zara) e a Belville dei Frères Cunéaz (che ha ceduto a Contessa).
Terza categoria: una finale contro ogni pronostico
Se in prima e in seconda categoria si sono imposte regine che erano tra le favorite della vigilia, nessuno avrebbe pronosticato la finale di terzo peso. Di fronte si sono trovate Falchetta di Lorenzo Rosset - che si era qualificata come seconda a Pollein in seconda categoria ma che l’allevatore di Nus è riuscito a far scendere in terza - e Baronne di Edy Gontier, che a Cogne si era classificata terza. Una bella finale, con Falchetta a condurre l’incontro con spinte violente e un piccolo brivido quando Baronne si è voltata come per andarsene ma poi - quando già l’arena applaudiva - ha ripreso il combattimento, prima di arrendersi definitivamente.
Baronne è stata la protagonista del “colpo grosso” di giornata, battendo in semifinale nientemeno che la regina regionale in carica Reinette dei Bonin (provata dai duri combattimenti di un sorteggio non certo benevolo), tra lo stupore generale. Nell’altra semifinale, Perla dei Frères Bethaz faceva tribolare la futura regina Falchetta.
Ai quarti, Falchetta aveva eliminato Negro di Stefano Charrier, Baronne aveva superato Lion di Giulio Péaquin, Liban della società Lo Tsantì aveva ceduto a Perla mentre Reinette allontanava la regina di Pollein Manda.
Come più combattive sono state premiate Novella di Leo Saraillon di Aymavilles e Iena di Stefano Meccheri di Champdepraz.
Dodici semifinaliste di dodici aziende diverse
Nota a margine: ai quarti di finale si sono qualificate le bovine di 31 diversi allevatori (tra i quali i Bonin con 3 e Piero Busso con 2) e in semifinale tutte le 12 in campo erano di differenti proprietari: un segno evidente che sono sempre più numerose le aziende che possono presentare reines di altissimo livello.