Basket: Daniel Rossi nuovo responsabile tecnico dell’Eteila
I responsabili delle società valdostane di basket stanno lavorando alacremente per definire gli staff tecnici e dirigenziali delle varie squadre. La prima a muoversi è stata l’Eteila che ha designato l’emergente coach Daniel Rossi come suo responsabile tecnico del settore giovanile.
In passato giocatore e capitano in serie D da tecnico ha ottenuto nel 2015 la qualifica di allenatore di base e di istruttore nel 2019, oltre ad avere partecipato nello scorso mese di giugno al corso di formazione alle finali nazionali Under 17 di Mantova. Daniel Rossi, nei 9 anni in cui ha ricoperto diversi ruoli sia di assistente sia di capo allenatore, ha sempre conseguito con le sue squadre degli importanti risultati come il secondo posto nella Coppa Piemonte Under 15 Gold della passata stagione e soprattutto con il suo meticoloso lavoro in palestra è riuscito a migliorare individualmente tutti i suoi giocatori. Sicuramente il compito che lo attende non è dei più facili perché dovrà innanzitutto cercare di predisporre dei programmi tecnici che prevedano obiettivi reali da raggiungere per fasi in modo che tutti gli allenatori dell’Eteila condividano la stessa filosofia. «Dopo più di 10 anni nell’Eteila sia come giocatore che come allenatore - dice Daniel Rossi - è arrivata questa proposta dalla dirigenza, con la quale abbiamo condiviso problematiche, idee e prospettive, tanto che per me è stato facile accettare. Conosco bene la società e questo è un ruolo che, per svariati motivi, è mancato per anni. Non è un incarico semplice, ma devo dire che sono molto stimolato da questa nuova avventura di responsabile tecnico. Come Eteila veniamo da un’annata positiva per tante squadre che si sono giocate le fasi decisive dei campionati Silver e Gold e che, dopo 2 anni parzialmente fermi, hanno acquisito tanta esperienza sul campo. Nonostante i considerevoli risultati sportivi penso comuqnue che il nostro primo obiettivo sia una collaborazione tra lo staff tecnico e la società che ponga i ragazzi al centro del progetto. Dobbiamo programmare la nostra attività con metodo, essere disponibili al confronto: una famiglia cresce insieme discutendo, incontrandosi, cercando di risolvere i problemi anche se i suoi componenti sono autonomi, originali e creativi.»