Baristi e ristoratori ottimisti: «Speriamo in grandi numeri per una boccata d’ossigeno»
Dopo 2 anni di sosta forzata a causa della pandemia, lunedì 30 e martedì 31 gennaio la 1023esima Fiera di Sant'Orso si svolgerà nelle sue date tradizionali, dato che l’ultima edizione si tenne per la prima volta all’inizio di aprile. Un ritorno alla normalità atteso dagli artigiani e dai visitatori ma anche dagli esercenti di bar e ristoranti di Aosta che mai come quest'anno - viste le bollette per l’energia elettrica alle stelle - hanno bisogno di una boccata di ossigeno.
«E' un grande evento per l’intera città che dà lavoro a tutti. Speriamo che le condizioni meteo ci aiutino. - afferma Alessandro Favre, titolare del Bar Gelarteria (nome che unisce inun gioco di parole gelateria e arte) Il Pinguino di via Mont Velan, a 2 passi da piazza Arco d’Augusto - Quest'anno la Fiera cade di lunedì e martedì, giornate non ottimali rispetto al fine settimana. Ma io sono positivo perché gli appassionati di questa manifestazione verranno comunque».
Un’opinione condivisa da Stefano Marchesin, titolare del Bar Davit di via Sant'Anselmo: «Dopo 2 anni di assenza della Fiera di Sant’Orso, se escludiamo l’inedita edizione primaverile del 2022, immagino che i visitatori saranno nuovamente ai livelli di prima della pandemia, in linea con la tendenza delle ultime festività natalizie durante le quali abbiamo assistito a un boom di turisti. Le spese sono sempre più pesanti, quindi la Fiera di Sant’Orso della ripresa arriva proprio nel momento giusto».
Mohamed Shaker, titolare del Ristorante e Pizzeria La Pace di via Torino, afferma: «Spero veramente che arrivi un bel po' di gente e che quest'anno la Fiera di Sant’Orso cada di lunedì e martedì non mi spaventa più di tanto. È già accaduto e di lavoro ce n’è stato ugualmente. Quindi sono ottimista».
«La Fiera è sempre un bell'evento. - commenta Massimo Mercaldi, titolare del Bar Chantilly di via Torino - Peccato però che le disposizioni quest'anno non siano chiare. Ho chiesto in Comune di poter spillare la birra fuori oltre a vendere panini e non ho avuto risposta, mi hanno fatto poi togliere il dehors per ragioni di sicurezza. Per noi è deleterio perché mi mancano i posti a sedere e noi ne abbiamo bisogno per poter lavorare. Al di là di tutto, la Foire è un appuntamento sempre molto atteso».
Anche per Alessandro Giovinazzo, titolare del ristorante Il Girasole di via Monsignor De Sales, le aspettative sono alte «Perché con la Fiera non si sbaglia mai. Logico che quando cade di sabato e di domenica siamo tutti più contenti, perché l'affluenza di visitatori è maggiore. Però è giusto mantenere la tradizione del 30 e 31».
Per Jean-Claude Brunet, titolare del Ristorante La Vache Folle di piazza Cavalieri di Vittorio Veneto - oltre che La Maison Bandì e Lo Bu Mat, entrambi in via Sant'Anselmo - «La Fiera dà soddisfazioni non solo economiche ma anche sul pianto emotivo, perché l’evento più bello in Valle d’Aosta che celebra il senso di appartenenza tramite la partecipazione. Quest'anno finalmente le date sono quelle della tradizione pertanto io, come sempre, sono più che ottimista, alla luce del fatto che Aosta, dalle vacanze natalizie in poi, mai come quest'anno si è riempita di turisti. Peccato però che tutta questa mole di lavoro servirà a pagare gli aumenti devastanti delle bollette energetiche. Insomma, mai come questa volta la Fiera di Sant'Orso è attesa».