Barbiere, albergatore e musico Nus piange Lorenzo Peretto
Barbiere, albergatore, musico. Era un uomo pieno di risorse e di vita Lorenzo Peretto, i cui funerali sono stati celebrati sabato scorso, 16 dicembre, nella chiesa parrocchiale di Nus. E’ mancato giovedì 14 all’età di 90 anni. Era nato il 25 marzo del 1933 a Nus e, appena terminate le scuole elementari, ha intrapreso quello che sarebbe stato il suo primo mestiere: il barbiere. Dopo alcuni anni di apprendistato a Nus da “Pasqualin” Saudatto, decise di perfezionarsi frequentando la bottega del rinomato barbiere Vettorato ad Aosta. Da lì la scelta, in particolare su consiglio di mamma Giulietta Bionaz, di aprire un suo negozio nel borgo di Nus. Bottega frequentata da tantissima gente anche dei paesi vicini. Renzo era il barbiere allegro, spiritoso e dalla battuta sempre pronta, con il quale tanti giovani e meno giovani si confidavano. Spesso nelle pause non mancava una canzone, nella quale emergeva il suo gusto per il bel canto. D’altra parte tutta la sua famiglia cantava con estremo piacere: facevano tutti parte della chorale Neuventse. Dopo essersi sposato con Celestina Merivot il 4 ottobre del 1962 e dopo la nascita del primogenito Vanni, la grande decisione di aprire nel 1967 l’Albergo Semon, nel bellissimo omonimo villaggio di Saint-Denis: innumerevoli pranzi preparati con maestria e apprezzati da tutti, sono stati serviti grazie all’impeccabile cuoca Celestina. Alcuni anni dopo, la nascita di Marzia ha completato la famiglia. L’albergo ha poi chiuso nel 2003. Oltre al lavoro, Renzo Peretto non ha mai tralasciato una grandissima passione donatagli dal papà Giovanni: quella della Banda. “Giuanin” suonava la tromba ed è stato presidente della Banda stessa. Dal 1946 al 2009 “zio Renzo”, così lo chiamavano tutti in Banda, ne è stato membro validissimo, appassionato e assiduo. Lui e il suo euphonium - comunemente chiamato bombardino - hanno dato a “zio Renzo” e a chi lo ascoltava grandi soddisfazioni. Anche quando la Banda si è rinnovata con un repertorio decisamente più complicato e impegnativo, Renzo non si è tirato indietro. Studiava giornalmente ed è arrivato a frequentare alcuni corsi estivi con maestri di tutto rispetto. È per questo che la Banda La Lyretta, sua seconda famiglia, ha voluto rendergli omaggio nel giorno del suo funerale. «Grazie a zio Renzo e al nonno, anch’io suono nella banda da ben 48 anni. - ricorda la nipote Daniela Rastoldo - A coronare il tutto, la cantoria ha eseguito, con tanta commozione, alcuni canti durante la Messa per onorare un ex cantore. Ciao caro zio Renzo, manchi tanto a tutti noi. Ti porteremo sempre nel nostro cuore».