Bando Borghi, stop a Fontainemore I venti milioni ora andranno ad Arvier
«Come Sindaco, assieme alla mia Giunta, non posso accettare la decisione della Regione tanto ingiusta quanto illegittima per la comunità di Bard». Lo dichiara il sindaco di Bard, Silvana Martino, in merito all'assegnazione al Comune di Arvier dei 20 milioni inizialmente destinati a Fontainemore nel quadro del finanziamento per la rigenerazione culturale, sociale ed economica dei borghi del Pnrr. Il Bando Borghi per intenderci.
«La Regione pretende di tacitare con un “colpo di spugna” - prosegue - il ricorso da noi proposto per il ripristino della legalità sostanziale non solo della procedura fatta, ma anche della selezione del progetto pilota, che non può coincidere con quello di Arvier che, in quanto articolato su 2 borghi anziché su 1, ha alterato la competizione con gli altri Comuni.
L'intendimento è quello di andare avanti e di valutare con il nostro legale di fiducia la maniera più corretta per rappresentare al Tar, all'udienza del 10 maggio, le ragioni della comunità di Bard volte a ripristinare la legalità sostanziale dell'operato sin qui illegittimo della Regione».
Perché la Regione cambia
Per «garantire il mantenimento delle risorse a valere sul Pnrr, la cui assegnazione in via definitiva da parte del ministero della Cultura è prevista per maggio 2022», la Giunta regionale ha deciso giovedì scorso, 7 aprile, di assegnare al progetto «Agile Arvier» i fondi per il bando per la rigenerazione dei borghi del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Sarà quindi quello di Arvier, per il borgo di Leverogne, il progetto pilota della Valle d'Aosta.
L'esecutivo regionale ha deciso di «individuare direttamente la proposta del Comune di Arvier, ritenendola maggiormente meritevole, per completezza, trasversalità e innovatività degli interventi proposti». In prima battuta, la Giunta aveva individuato il Comune di Fontainemore e il borgo di Boure de Gris come progetto vincitore, ma erano poi emerse «irregolarità amministrative» che sono state «rilevate in altre procedure comunali». Anche «il contenzioso pendente innanzi al Tar» ha fatto optare la Regione per un cambio di rotta.
La Giunta ha dunque revocato in autotutela la delibera di assegnazione dei fondi a Fontainemore dello scorso 8 marzo. Nella delibera, l'Amministrazione regionale spiega di aver informato nelle scorse settimane il Ministero della Cultura «della non corretta gestione negli atti di approvazione del progetto da parte del Comune di Fontainemore». Da Roma era arrivata, lunedì 28 marzo, il via libera alla presentazione di una nuova proposta «entro e non oltre il prossimo 8 aprile».
Su Fontainemore, la Giunta scrive che «all'esito di richieste di accesso agli atti» e «delle verifiche effettuate successivamente in relazione dell'impegno assunto dai Comuni proponenti di rispettare la normativa applicabile» è «emerso che alcuni membri della Giunta del Comune di Fontainemore hanno partecipato alla discussione e alla votazione della deliberazione comunale di candidatura nonostante alcuni terreni e immobili di loro proprietà fossero ricompresi nel progetto e destinatari dei fondi». Il Comune di Arvier si era classificato al secondo posto; il terzo, Bard, aveva presentato ricorso al Tar. La delibera di giovedì evidenzia però come il Comune della Bassa Valle, così come quello de La Magdeleine, quinto classificato, non avrebbe «adottato alcun atto amministrativo che impegnasse formalmente i rispettivi Comuni alla presentazione del progetto in risposta all'avviso bandito dalla Regione, facendo pertanto emergere il difetto del necessario impegno formale dell'ente proponente».
Per Donnas - quarto classificato - «la Coordinatrice del Dipartimento Soprintendenza per i beni e le attività culturali ha invece evidenziato in sintesi, sempre sulla base delle analisi svolte dal Nucleo di valutazione, che la strategia del progetto appare poco chiara nella relazione tra obiettivi specifici, risultati attesi e azioni previste».
Il progetto di Arvier
Il progetto «Arvier Agile» punta a trasformare i borghi di Arvier e Leverogne in spazi di ricerca applicata a servizio dell’area EUSALP, con la creazione di strutture di co-living e co-working, e anche di divulgazione, sensibilizzazione e responsabilizzazione del grande pubblico sulle tematiche del futuro delle Alpi e degli impatti degli esiti delle sperimentazioni. All’interno del progetto era stata immaginata la realizzazione nel castello del paese del Museo del Futuro Alpino: uno spazio di diffusione del progetto di innovazione e promozione della cultura del cambiamento attraverso esperienze totalmente immersive. L’idea è di poter attrarre dei dottorati di ricerca per studiare delle soluzioni innovative per i territori alpini in preparazione dei cambiamenti climatici. Tra i partner erano stati coinvolti il Politecnico di Milano e di Torino.
La Sindaca: «Tristezza»
«Prendo atto che la Regione ha annullato tutto, il lavoro della sua commissione e il bando» commenta amareggiata Speranza Girod, sindaco di Fontainemore.
«Ci troviamo semplicemente di fronte a una scelta della Giunta. Che dire, tanta tristezza. Ci abbiamo lavorato tanto, così come hanno fatto gli altri Comuni, sia chiaro. A noi rimane la consapevolezza che il miglior progetto scelto dalla commissione tecnica era il nostro. E sulle carenze amministrative, come dicono loro, noi abbiamo un parere legale che ci conforta. Sulla nostra buona fede dò per scontato che nessuno avesse dei dubbi. E’ importante ricordare - precisa Speranza Girod - che questo non era il progetto definitivo, ma che si trattava semplicemente dell’idea da sottoporre alla Regione. Gli approfondimenti sarebbero arrivati successivamente».
Ora si scrive un nuovo capitolo di ricorsi e controricorsi? «No. Per senso di responsabilità non presenteremo nessun ricorso. L’importante è che questi soldi vengano spesi, e non persi.
Noi continueremo a lavorare per migliorare Fontainemore: energia ed entusiasmo non ci mancano».
«Fin da subito - afferma dal canto suo Mauro Lucianaz, sindaco di Arvier - siamo stati molto soddisfatti del risultato ottenuto con il progetto presentato», giunto secondo nella graduatoria. «Tanto che stavamo valutando altre forme di finanziamento. Ora le risorse ci sono e daremo concretezza a questo nostro sogno, definito ambizioso. Ci credevamo. E’ un progetto innovativo, che creerà sviluppo su tutto il territorio, con delle ricadute non solo locali ma su tutta l’area circostante e per l’intera regione Valle d’Aosta».