Bandit porta il primo bosquet a Pré-Saint-Didier

Bandit porta il primo bosquet a Pré-Saint-Didier
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A quasi una settimana dal trionfo alla Regionale di domenica scorsa, 22 ottobre, l'entusiasmo e l'emozione a Palleusieux, villaggio di Pré-Saint-Didier dove vive e lavora la famiglia Bieller, è ancora forte. Bandit è al centro dell'attenzione, coccolata e curata come si deve a una regina fresca vincitrice del titolo più importante. Nelle parole di Davide Bieller, la soddisfazione, l'orgoglio ma anche la consapevolezza dei tanti sacrifici fatti, soprattutto nell'ultimo anno.

«Dal momento del successo, ogni giorno ho sentito un’emozione sempre più grande. - racconta l’allevatore di Pré-Saint-Didier - A parte quello che ho provato domenica, che è indescrivibile: ti cedono le gambe. Quando vedi scappare l'avversaria senti una soddisfazione grandissima e mi emoziono ancora adesso mentre ci penso e ne parlo».

Per Davide Bieller, Bandit è la prima regina regionale della carriera. Per la verità si tratta della prima regina regionale in assoluto per il Comune di Pré-Saint-Didier. «Avevo in passato avuto 2 quinti posti nel 2009 con Pinson e poi con Scintilla nel 2015. E nel 2021 la reina nell'interregionale J’Adore. - spiega - Però non ha lo stesso valore, lo stesso sapore del trionfo della Regionale di domenica scorsa. Ho iniziato io con la razza castana perché papà Riccardo era più appassionato alla pezzata rossa per via della migliore resa nella mungitura. Io ho sempre avuto la passione per il combattimento».

Prima della finale, Davide Bieller cullava il sogno di poter vincere oppure è stata una sorpresa? «Sperare si sperava, - risponde Davide Bieller - perché la mucca è di qualità e lo sapevo. E’ stata regina all’alpeggio di Ecules a Planaval per tutta l'estate, non ha quasi dovuto lottare con le sue compagne di stalla, era talmente superiore che non la sfioravano proprio!». Vincendo la battaglia del Piccolo San Bernardo, poi, Bandit era entrata di diritto nel ristretto numero delle bovine che gli esperti indicavano come favorite per giocarsi il successo alla Croix-Noire. Domenica il suo percorso è stato strepitoso. Se tutti ricordano la rapidità con cui ha risolto la finalissima, già nei turni precedenti aveva impressionato: negli ottavi di finale contro Foullie dei frères Clos di Jovençan e nei quarti quando ha sconfitto Tatanka di Ludovina Foudon. E poi, soprattutto, quando in semifinale la splendida reina di Davide Bieller si è sbarazzata in un attimo dell’avversaria, Bambina di Marco Démoz di Challand-Saint- Anselme, guadagnando così preziosi minuti di riposo supplementare in vista dell’ultimo e decisivo incontro, risolto con la stessa velocità.

«Dopo il primo colpo che Bandit ha dato a Merlo dei Frères Diémoz e quest’ultima si è staccata, ho capito che era fatta. - ricorda Davide Bieller - Quando una mucca con le corna chiuse si allontana in quel modo, è difficile che riprenda la battaglia». Un trionfo che non arriva a caso ma è frutto di un lungo lavoro di selezione. «Bandit viene da una razza di reines. Per 5 generazioni prima della sua, per la verità, non è che battessero tanto: erano delle grandi e belle mucche ma ai concorsi, poi, non combattevano. Potevano essere delle reines in alpeggio però la cosa finiva lì. Bandit al contrario ha dato la svolta! Il sangue è dalla razza della famiglia Clos di Jovençan, di Belva che si era classificata terza alla Regionale».

Oltre che la prima reina des reines di Davide Bieller e di tutta Pré-Saint-Didier, Bandit è pure la prima regina regionale che è stata allevata in una stalla cooperativa. «La nostra è una cooperativa che è nata nel 1988 quando, contemporaneamente allo sviluppo turistico, è emersa la necessità di spostare le stalle fuori dai centri abitati. - dice Davide Bieller - All'inizio i soci erano in 9 e poi con l'andare del tempo si è scesi e siamo tuttora in 4: io, mio papà Riccardo, mio zio Ottavio Bieller e Gisella Pession. Per come è strutturata la nostra cooperativa, ognuno si gestisce autonomamente le proprie bestie. Ovvio che ci si aiuta l'un l'altro come nella stagione dei fieni però la cooperativa come sua finalità ha solo quella dei servizi e basta. In stalla ci sono in tutto 120 capi, per la maggior parte pezzate rosse. Io ho 35 animali, ma i miei, naturalmente, sono soprattutto di razza castana!».

«Passano tutta l'estate in alpeggio a Planaval dalla famiglia Grosjean accudite dal super pastore Amed Naghim che tengo a citare: - aggiunge Davide Bieller - ogni giorno con il telefonino mi mandava una foto di Bandit per tenermi aggiornato. È stata nel complesso una buona estate, l'erba era buona e di conseguenza la produzione di Fontina è stata ottima».

«Dedico il successo a tutti i malati di tumore. - conclude Davide Bieller - Ho passato praticamente tutta l'estate scorsa, a causa dei miei problemi di salute, a condividere con loro attimi di sofferenza, di cura ma anche di coraggio e di speranza. Penso che sia il minimo dedicare a loro un pensiero, un sorriso ma soprattutto condividere un momento di gioia come quello vissuto domenica scorsa. E poi naturalmente il successo è dedicato anche alla mia famiglia che mi è sempre stata di aiuto e che non smetterò mai di ringraziare. Senza di loro penso che Bandit non sarebbe neanche salita al Piccolo San Bernardo».

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