Bandit, Malice e Farchetta conquistano la Croix-Noire Due novità e una conferma alla 66esima Regionale
Sono Bandit di Davide Bieller di Pré-Saint- Didier, Malice della società Tsantì di Aosta e Farchetta di Lorenzo Rosset di Nus le regine regionali del 66esimo concorso delle batailles de reines. Due novità e una conferma, dunque, in una finalissima che domenica scorsa, 22 ottobre, ha fornito il consueto grande spettacolo davanti a un pubblico numeroso ed entusiasta.
Bandit, una finale lampo
E’ durata lo spazio di un sospiro, scioltosi subito in un grande applauso, la finale di prima categoria che ha sancito il trionfo di Bandit di Davide Bieller. Un’occhiata, un primo affondo e la regina del Piccolo San Bernardo - con i suoi 715 chili - ha messo in fuga Merlo dei frères Diémoz di Saint-Christophe, di poco più pesante, che aveva invece vinto l’eliminatoria di Charvensod. Nonostante l’assenza della regina in carica Bataille di Angelo Martignon di Fénis perché non gravida, il concorso dei “pesi massimi” è stato di altissimo livello, con 62 bovine preparatissime a sfidarsi per il bosquet.
Come sempre accade, anche il sorteggio ha fatto la sua parte. Basti pensare che le 2 superfavorite della vigilia - Suisse di Ymak Frassy e Marco Chamonin di La Salle e Caprice di Livio Pervier di Aosta - si sono affrontate subito in un clamoroso e prematuro duello, che ha visto prevalere la prima, che poi ha proseguito la sua corsa fino alle semifinali, arrendendosi infine a Merlo. Nell’altra semifinale Bandit aveva dato vita a un altro combattimento rapidissimo, sconfiggendo in pochi istanti Bambina di Marco Démoz di Challand- Saint-Anselme.
Nei quarti di finale Bandit aveva sconfitto Tatanka di Ludovina Foudon di Nus mentre Merlo se l’era dovuta vedere con la forte Victoire di Gildo Bonin, già protagonista di una bella e dura battaglia ai sedicesimi di finale contro Tzunami di Gildo Vallet e Guido Marguerettaz. Intanto Bambina aveva battuto Baticha di Angelo Letey di Valpelline e Suisse chiudeva i quarti di finale superando Alouette di Piero Busso di Donnas. Proprio quest’ultima, nel turno precedente, era stata protagonista di un combat interminabile contro la coriacea Allegra di Alino Marquis di Nus, il cui insolito manto pezzato bianco e nero l’aveva resa una beniamina del pubblico dell’arena, che l’ha applaudita a lungo quando nei sedicesimi di finale ha eliminato a sorpresa la forte regina di Sarre Mila di Gildo Bonin.
Meritatissimo per Allegra, quindi, il premio per la più combattiva di prima categoria, che ha condiviso con Briganda dell’azienda agricola Verney di Saint-Christophe, sconfitta agli ottavi da Victoire dei Bonin dopo un confronto avvincente.
In seconda categoria la replica dell’eliminatoria di Bionaz
Nel calendario del concours di quest’anno le novità erano 2: l’eliminatoria di Ferragosto a Breuil Cervinia e la “prima assoluta” di quella di Bionaz. Con il senno di poi, si può senz’altro dire che il neonato comitato di Bionaz-Oyace ha avuto un debutto con i fiocchi visto che la finale di seconda categoria del 20 agosto nella Coumba Freida è stata replicata in modo identico alla finale regionale. Identico è stato pure il risultato, con Malice della società Tsantì di Aosta che ha sconfitto Magneun della società Jordaney-Bétemps di Bionaz. Malice si è dimostrata più forte ma, contrariamente a quello che ci si sarebbe potuti aspettare, Magneun non le ha riconosciuto immediatamente la superiorità, ha cercato di resisterle il più possibile, alzando infine bandiera bianca nel momento in cui Farchetta faceva il suo giro d’onore dell’arena, unendo così in un unico boato gli applausi per le regine regionali di secondo e di terzo peso.
Magneun aveva tra l’altro speso parecchie energie nella lunga semifinale contro un’altra Malice, quella di Edy Gontier di Aymavilles, scesa dalla prima categoria, mentre la futura reina Malice si liberava più rapidamente di Par Hasard dei frères Chatillard di Valtournenche.
Nei quarti Malice aveva sollevato un impressionato “ooohh” dalle tribune per la veemenza con cui si è sbarazzata di Virginie di Alino Marquis; nelle altre sfide Magneun sconfiggeva Tormenta di Fulvio Chabloz di Gressan, Par Hasard allontanava rapidamente Tormenta di Mauro Chatrian di Valtournenche e Malice di Gontier batteva Berlin di Stefano Mosquet di Brissogne.
Tra le 63 bovine di seconda categoria, sono state premiate come le più combattive Fleurette di Michel Fragno di Charvensod e Ribot di Vilmo Bizel di Morgex.
La conferma di Farchetta
Farchetta era l’unica regina in carica in campo ma ha dato spettacolo, non lasciando spazio a nessuna delle bovine che hanno tentato di sbarrarle la strada. La splendida reina di Lorenzo Rosset - con il suo elegante numero dorato - era in forma davvero strepitosa e lo ha dimostrato lungo tutto il concorso, fino alla finale dominata contro la pur bravissima e sorprendente Magaly di Alex Cerise, arrivato a un solo passo dal ripetere il trionfo del 2018. In semifinale aveva dovuto inchinarsi alla regina la forte Scottisch della società La Borettaz di Gressan mentre Magaly aveva velocemente la meglio su Natty della famiglia Parléaz di Saint-Pierre, che poteva parzialmente consolarsi con uno splendido terzo posto dei danni subiti a causa del disastroso incendio dello scorso mese di luglio a Aymavilles. Il pubblico ha applaudito a lungo i Parléaz, così come ha tributato un commosso omaggio alla memoria di Lauro Pont, scomparso il 31 luglio scorso.
Nei quarti di terza categoria Magaly aveva la meglio su Zivà di Simon e Julien Charbonnier, Scottisch aveva allontanato Pinson di Emanuela Machet di Saint-Denis, Farchetta aveva eliminato Mequine dei frères Clos di Jovençan mentre Natty aveva faticato per vincere la resistenza di Fauvette di Gildo Bonin, nel quarto di finale più lungo.
Tra le 71 bovine in concorso nel terzo peso, il premio per le più combattive è stato assegnato a Brunette di Davide Bieller di Pré-Saint-Didier e a Vipère di Massimiliano Garin di Cogne.