«Bambini trascrivete la preghiera su tanti foglietti e metteteli accanto al piatto quando si apparecchia»

«Bambini trascrivete la preghiera su tanti foglietti e metteteli accanto al piatto quando si apparecchia»
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Le Messe e i sacramenti sono sospesi fino a venerdì 3 aprile, come da direttive della Conferenza episcopale italiana-Cei, ma le chiese sono aperte così come i confessionali, con i debiti accorgimenti. «Stiamo aspettando disposizioni dalla Cei che dovrebbero arrivare a giorni» spiega il canonico Fabio Bredy, che oltre ad essere parroco della Cattedrale è anche Vicario generale della Diocesi di Aosta. La settimana successiva ci si preparerà già per la Pasqua: il 5 aprile cade la Domenica delle Palme, poi inizia la Settimana Santa, che accompagna alla celebrazione della Pasqua, domenica 12 aprile. Le prospettive perché si possa tornare a celebrare solennemente sono poco rosee. Intanto prosegue intensa la preghiera, sollecitata da parroci e catechisti. Il vescovo Franco Lovignana celebra la Messa, trasmessa su Radio Proposta Aosta e su YouTube, la domenica mattina alle 10 e il mercoledì alle 18 dalla chiesa del Seminario, come stazione quaresimale diocesana. Assieme a lui celebrano Fabio Bredy e fra' Marcello Lanzini, quest’ultimo direttore della Casa Seminario Maggiore - Casa diocesana per la formazione del clero e l'animazione vocazionale. Ad animare la cerimonia vi è un gruppetto di musici della Cappella Musicale Sant'Anselmo: l'organista titolare Jefferson Curtaz assieme a Chiara Guichardaz e a Beatrice Pellegrino.

Ad ogni celebrazione, il Vescovo suggerisce modi per stare insieme e sostenersi a vicenda anche restando a casa. «In questi giorni abbiamo l’impressione di camminare nel buio. Che cosa sta accadendo? Fino a quando durerà l’epidemia? Quali prospettive abbiamo per il futuro? Perché tutto questo?» si è chiesto durante l'omelia di domenica scorsa, 22 marzo - Messa andata in onda su Rai Tre VdA - facendosi portavoce dei dubbi di ciascuno. Ha richiamato «la luce della fede, della speranza, della carità» e come gesto di speranza ha suggerito il salmo «Il Signore è il mio Pastore», recitato da Gesì sul Calvario, «Come un’ancora alla quale aggrapparci per non andare alla deriva. Facciamola diventare la preghiera della famiglia, magari prima di sederci a mensa alla sera. A voi bambini, che avete già imparato a scrivere, faccio una proposta: trascrivete questa preghiera su tanti foglietti quanti sono i componenti della famiglia, avendo cura di metterli accanto al piatto di ognuno quando si apparecchia la tavola». Nella quarta stazione quaresimale, mercoledì 25, richiama al «sì» di Maria nell'Annunciazione come un esempio: «Fare la volontà di Dio non vuol dire subire in maniera passiva la situazione creata dall’epidemia - ha esortato - ma indossare le armi della fede per fare ciò che possiamo fare in questa situazione. Innanzitutto possiamo aggiungere alla preghiera fatta con le labbra l’offerta della vita: penso alla sofferenza dei malati, al peso che in maniera diversa tutti viviamo, dalla fatica degli operatori sanitari a quella dei genitori che hanno figli piccoli rinchiusi in casa, dalla fatica degli anziani che si sentono isolati e temono di essere abbandonati alla fatica di chi ha responsabilità e di chi lavora nei servizi essenziali alla società. Offrire a Dio, in unione alla Passione di Gesù, le nostre fatiche e sofferenze le trasforma in un’invocazione silenziosa perché cessi questo flagello di morte». Al termine di ogni celebrazione, prima del canto tradizionale valdostano «Je te salue», monsignor Franco Lovignana recita una preghiera da lui composta: «Maria, Regina della Valle d’Aosta, veniamo a te pieni di fiducia nella certezza che il tuo cuore di Madre già previene alle nostre richieste. Stendi la tua mano e intercedi perché cessi il contagio. A te affidiamo i malati perché ritrovino salute, sostieni chi li cura e chi lavora al servizio del prossimo, consola i famigliari di chi ha perso la vita e accompagna i defunti all’incontro con il Padre».

All'invito alla carità come azione, segue l'apertura di alcuni servizi della Diocesi, attraverso la Caritas, per il sostegno alle persone in difficoltà in questa fase di emergenza: il numero verde 800 90 92 16 per l'ascolto e per la raccolta delle richieste e dei bisogni. Il sostegno economico per nuclei in difficoltà: «Attraverso i fondi dell'8 per mille e la raccolta di offerte sono stati stanziati per il momento 50mila euro - spiegano dalla Caritas - per sostenerli nelle spese "base": si rivolge in primo luogo a chi si ritrova senza lavoro a causa dell'emergenza: lavoratori stagionali, persone che stavano effettuando un tirocinio, precari, persone con contratto in scadenza e che inevitabilmente non verrà rinnovato. Ove necessario, l'aiuto viene dato a seguito di una valutazione in collaborazione con i servizi sociali». C'è il fondo attivato dalla Fondazione Comunitaria, per l'acquisto di alimenti freschi a favore di nuclei in difficoltà socio-economica, e sono mantenuti i servizi Caritas: la Mensa Tavola Amica resta aperta tutti i giorni, fornendo un pasto da asporto, circa 50-60 pasti al giorno; il dormitorio di via Stevenin e anche quello di Viale Gran San Bernardo ad Aosta, che attualmente accolgono ciascuno 10 persone, restano aperti per le 24 ore, in modo da consentire alle persone accolte di non dover uscire.

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