Bagno di folla a Locarno per la nuova opera di Paolo Cognetti che racconta la Valle d’Aosta

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Quando "la natura dirà 'ne ho avuto abbastanza', ci farà sparire o terrà solo una piccola parte e andrà avanti.

Io sono preoccupata, dispiaciuta e delusa rispetto a quanto siamo stupidi, ma non sono preoccupata per la natura".

Lo dice, serena, parlando del cambiamento climatico, mentre prepara i piatti nella sua cucina, Marta Squinobal, che ha trasformato l'Orestes Hütte, creato dal padre e lo zio, nel primo e unico rifugio vegano delle Alpi.

E’ una delle voci con le quali lo scrittore Premio Strega Paolo Cognetti compone, dopo «Le otto montagne», il suo percorso intimo e universale, insieme all'amato cane Laki, sul Monte Rosa. Uno sguardo stavolta anche registico nella sua opera prima, «Fiore Mio», documentario che ha debuttato mercoledì scorso, 7 agosto, al Locarno Film Festival, in una piazza Grande gremita che lo ha accolto con un lungo applauso.

L'approdo in sala del film avverrà in un'uscita evento da lunedì 25 a mercoledì 27 novembre. Questo nuovo abbraccio della montagna «disegnato» da Paolo Cognetti inizia nell'estate del 2022 quando l’autore si trova davanti all'esaurimento della sorgente della sua casa a Estoul, piccolo borgo a 1700 metri di quota che sovrasta Brusson. Un effetto di quel cambiamento climatico destinato a cambiare i paesaggi e che spinge Paolo Cognetti a condividere ancora più profondamente quei luoghi, avendo come tappa 3 rifugi (Orestes Hütte, Mezzalama e Quintino Sella) e come compagni di strada amici, maestri e persone per le quali la montagna è casa perché scelta di vita o solo per un periodo. Vi sono allora l’amico di una vita Remigio Vicquery. Corinne Favre che gestisce con la famiglia il Rifugio Quintino Sella sul Monterosa e Mia Tessarolo che si è occupata per alcuni anni del Mezzalama. C’è la memoria di Arturo Squinobal, grande guida di Gressoney, che rivive nella figlia Marta, che Paolo Cognetti conosce fin dall’infanzia. E’ lei a gestire la Orestes Hütte, dedicato a Oreste, il fratello e compagno di cordata di Arturo.

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