Bacio e avances a una minorenne Pizzaiolo condannato a due anni
Denunciato da una ragazza che all’epoca dei fatti era 17enne, un uomo di 52 anni residente a Cassano all’Ionio, in provincia di Cosenza, è stato condannato per violenza sessuale. La sentenza del Tribunale di Aosta è stata emessa mercoledì scorso, 5 ottobre. Sotto accusa era Biagio Ciancio che a dicembre dello scorso anno era in Valle d’Aosta quale lavoratore stagionale, come cuoco e pizzaiolo in un ristorante di La Thuile. Il collegio giudicante gli ha inflitto una pena di 2 anni di reclusione.
Secondo quanto emerso, la giovane, anche lei residente fuori dalla regione, era nel ristorante per un periodo di inserimento professionale, nell’ambito del suo percorso scolastico per imparare il mestiere di cameriera. Nella ricostruzione degli inquirenti, in un’occasione in cui i 2 rimasero soli lui le avrebbe fatto delle avances con frasi esplicite del tipo «Quanto sei carina, non sai cosa ti farei». Poi, giunto alle sue alle spalle, le avrebbe dato un bacio sul collo.
La ragazza lo fece presente al titolare del locale che, stando alle indagini, avrebbe cercato di minimizzare, sostenendo che quel dipendente «Scherza con tutti». Non soddisfatta della risposta ricevuta, la giovane si rivolse ai carabinieri. L’inchiesta venne inizialmente aperta contro ignoti, perché la ragazza conosceva solo il nome di battesimo del cuoco. Successivamente i militari lo identificarono e, nello scorso mese febbraio, si svolse un incidente probatorio in cui la vittima ripercorse l’accaduto.
Vista l’assenza da parte dell’imputato di richieste di riti alternativi, venne fissata l’udienza preliminare che si concluse con un rinvio a giudizio. Il pm Manlio D’Ambrosi, richiamandosi alla parte del Codice che disciplina la violenza sessuale, in cui «Nei casi di minore gravità» viene attuata una diminuzione della pena - che può variare da 6 a 12 anni di reclusione - ha chiesto una condanna a 2 anni di carcere.
La difesa dell’imputato, dopo il deposito di una memoria scritta, ne ha proposto l’assoluzione. Il collegio, presieduto da Eugenio Gramola con i giudici Marco Tornatore e Maurizio D’Abrusco, ha sposato la tesi dell’accusa. I giudici hanno inoltre disposto una provvisionale di risarcimento di 5mila euro alla giovane, che si è costituita parte civile, e la frequentazione di un «corso di recupero» per il condannato.