Aymavilles ha festeggiato con i bambini i suoi alpini Una nuova sede, servirà anche alla Protezione Civile
Domenica scorsa, 3 aprile, Aymavilles ha celebrato i 70 anni del gruppo alpini e la loro nuova sede, e anche il legame di continuità con le nuove generazioni e il ruolo che gli alpini hanno di punto di riferimento per il territorio. Dopo il concerto della vigilia nell’auditorium con il Coro Penne Nere, domenica la mattina è iniziata con la sfilata in paese, la messa celebrata dal parroco don Renato Roux e l’inaugurazione della nuova sede, al piano terra dell’Ex Hotel Suisse.
«Mancava una sede nuova, da anni cercavamo un luogo adatto alle nostre riunioni. - commenta Orlando Berlier, presidente del gruppo alpini di Aymavilles - Questo posto innanzitutto serve a noi, per le nostre riunioni e per le prossime iniziative che programmeremo, sarà anche un punto di riferimento per il comune in caso di calamità». Il gruppo Ana di Aymavilles conta oggi un’ottantina di iscritti. Fondato nel 1929, ha avuto come primo capogruppo Giuseppe Teodulo Levirat, classe 1894, medaglia d’argento al valor militare della Grande Guerra. L'attività del gruppo prosegue fino al 1935, poi il sodalizio si scioglie a causa della Guerra d'Africa e poi alla Seconda Guerra Mondiale. Il 19 marzo 1950 il gruppo si ricostituisce (infatti l’anniversario ricorreva 2 anni fa, ma è stato spostato per l’emergenza sanitaria) grazie alla volontà dei reduci e dello stesso Levirat che viene riconfermato capogruppo, fino al 1956. Seguono poi alla testa degli alpini di Aymavilles Alfredo Joly, Evaristo Boffa, Aldo Borney, Valerio Santi, di nuovo Borney, Anito Belley, Silvano Borney, Alidoro Berard, Orlando Berlier, Luciano Saraillon e da quest’anno di nuovo Orlando Berlier. Il sodalizio organizza da quasi 50 anni, a luglio, la sua festa all'Alpe La Pira, dove nel 1976 è stata posta una croce a ricordo di tutti gli alpini caduti.
«Volevamo riservare ai nostri alpini qualcosa di speciale. - spiega Loredana Petey sindaco di Aymavilles - Quando abbiamo steso il piano comunale per la protezione civile è stata previsto un luogo per ospitare la popolazione in caso di calamità e dare le informazioni necessarie. Dopo il trasloco della farmacia, l’ex Hotel Suisse è stato ristrutturato. E questo ci è sembrato il posto giusto anche per gli alpini, che garantiscono una collaborazione costante all’Amministrazione comunale, a riprova di quello che loro rappresentano per il nostro territorio».
In tanti domenica sono accorsi a festeggiare gli alpini, pure tanti bambini, grazie all’affetto delle famiglie per le penne nere ed al progetto di avvicinamento, di «educazione civica alternativa», che è stato attuato nei mesi scorsi. Il gruppo di Aymavilles, nella persona dell’alpino Aldo Borney, in collaborazione con il presidente della sezione valdostana dell’Ana Carlo Bionaz, ha incontrato i bambini e le loro insegnanti della scuola dell’infanzia e della primaria. Sono stati accolti con entusiasmo ed hanno raccontato ai piccoli le tradizioni e i valori propri dello spirito alpino. I bimbi hanno realizzato i disegni che hanno composto una mostra lunga cinque pannelli, aperta domenica nella sala del buonumore al primo piano del Suisse, con disegni che raccontano la figura e il significato dell’alpino e che potrebbe trovare prolungamento con una nuova collocazione all’ingresso del Municipio.