Ayas, due vitelli sbranati dai lupi «Impossibile andare avanti così»
II lupi si sono rifatti vivi per portare scompiglio tra i vitelli di Adele de Zordo, titolare a Verrès dell’azienda agricola di famiglia, che ha dovuto fare ancora una volta i conti con questo predatore. Due sono stati i vitelli di razza pezzata rossa valdostana predati nell’arco di due giorni: il primo sabato 9 e il secondo domenica 10 settembre scorsi. Senza contare che altri 3 animali sono stati feriti. È successo a Antagnod di Ayas. I vitelli predati, rispettivamente del peso di 250 e 300 chilogrammi, erano custoditi all’interno di un recinto elettrificato con tanto di dissuasori.
«Ma anche questo - è l’amaro commento di Adele De Zordo e di suo figlio Ivan Heresaz - non è servito a tenere lontano i lupi. Non è la prima volta che succede. Mercoledì 30 agosto scorso aveva già attaccato e ucciso 3 vitelli. Avevamo deciso di lasciare ancora lì gli altri vitelli avendo preso tutte le precauzioni necessarie. Adottiamo misure di difesa che richiedono un impegno economico non indifferente e che molto spesso, ce ne rendiamo sempre più conto, sono poco efficaci. Se anche tutto questo non tutela le nostre bestie, non sappiamo più cosa fare. La nostra stagione in montagna è finita: il bottino dei lupi è stato di 1 manzo e 4 vitelli morti a Saint-Jacques, oltre ad altri 3 feriti per i quali abbiamo dovuto fare intervenire i veterinari. Siano poi andati alla ricerca di altri vitelli scappati per lo spavento. Li abbiamo ritrovati a un paio di chilometri di distanza. Anche per quanto riguarda le predazioni subite nei giorni scorsi, abbiamo chiesto l’intervento degli agenti della stazione forestale di Brusson. Certo è che così non si può più andare avanti».
Lo sconforto di Adele De Zordo e Ivan Heresaz è tangibile anche quando ricordano di avere abbandonato l’idea di continuare ad allevare pecore dopo ciò che era successo nel 2019, quando nella notte tra il 9 e il 10 ottobre, l’allevatrice della Bassa Valle aveva subito l’ennesimo attacco da parte del lupo ai suoi animali che erano custoditi all’interno della recinzione della Cva, a Challand-Saint-Victor, in località Isollaz. E senza contare che già nella notte di Capodanno, tra il 31 dicembre 2018 e il 1° gennaio 2019, in località Mure, a Verrès, i lupi avevano ucciso una trentina di agnelli dei 90 che componevano il gregge di altrettante 150 pecore.
«Bisogna per forza fare qualcosa. Le strutture competenti in materia - affermano Adele De Zordo e Ivan Heresaz - devono dare a noi allevatori delle risposte concrete, altrimenti c’è il rischio che la montagna venga sempre più abbandonata. Convivere con il lupo può sembrare facile all’apparenza, ma sfidiamo chiunque a non restare impressionati, delusi e amareggiati di fronte ai propri animali uccisi».