Avise, operazione del Comune per ampliare la ricettività alberghiera del castello dei Seigneurs

Avise, operazione del Comune per ampliare la ricettività alberghiera del castello dei Seigneurs
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Il Comune di Avise investe sulla ricettività acquistando da Clelia Orsi per 50mila euro alcuni locali all’interno del castello des Seigneurs - una cinquantina di metri quadrati - da trasformare in 2 camere d’albergo. Un’operazione complessa per i vincoli legati alla dimora storica.

«L'Amministrazione ha deciso di spendere in questa prima fase dell’operazione 50mila euro per comperare da un privato un piccolo alloggio che rientra tra le pertinenze del castello. - spiega il sindaco Nadir Junod - L’idea è quella di trasformarlo in 2 camere d’albergo da affiancare alla suite già a disposizione degli ospiti. In questo modo aumenteremo le opportunità per chi vorrà soggiornare nel nostro maniero che risale al Quattrocento».

La compravendita è ora al vaglio degli uffici della Soprintendenza ai Beni e alle Attività culturali che entro un paio di mesi dovrà esprimere un parere sull’operazione.

«Una volta ottenuto il via libera all’acquisto da parte della Soprintendenza - prosegue il sindaco Junod - passeremo alla progettazione delle camere che dovrà a sua volta essere approvata dagli uffici regionali competenti. Alla trafila burocratica si aggiunge la questione economica con l’individuazione nei futuri bilanci del Comune dei fondi necessari a completare l'operazione».

Costruito alla fine del XV secolo da Bonifacio d‘Avise, il castello (foto) è costituito da un fabbricato di 3 piani fiancheggiato da una torre quadrangolare.

Il portone d’entrata riporta il motto dei signori di Avise «Qui tost Avise tart se repent».

Oggi ristrutturato e visitabile è utilizzato per eventi e mostre temporanee. Da scoprire al suo interno vi sono in particolare la grande sala con il camino, i mobili con la collezione di peltri, la «camera della cassaforte», la «sala delle mensole», nota per le 14 mensole di legno scolpite con figure di animali, mostri e personaggi in vesti quattrocentesche, e gli affreschi. Tutti elementi che inseriscono la committenza degli Avise in un preciso filone di gusto «ufficiale» dell’epoca.

Il castello non è visitabile liberamente e ospita attualmente un‘attività di ristorazione, all’insegna Le Boniface d’Avise.

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