Avis di Pont e donazioni a Carema Il caso discusso in Consiglio Valle
Era stato sollevato da La Vallée Notizie sul numero di sabato 29 gennaio scorso il caso delle giornate di donazione straordinaria di sangue organizzate a Carema dall’Avis di Pont-Saint-Martin in collaborazione con la piemontese Avis intercomunale “Arnaldo Colombo”, sospese a seguito di una lettera in cui quest’ultima associazione parlava di rimostranze da parte del centro trasfusionale di Aosta. A portare la questione all’attenzione del Consiglio regionale della Valle d’Aosta è stato giovedì scorso, 24 febbraio, il consigliere della Lega Vallée d’Aoste Dennis Brunod attraverso un’interpellanza a cui ha fornito una dettagliata risposta l’assessore alla Sanità Roberto Barmasse. «I sistemi trasfusionali regionali sono chiamati a soddisfare in primo luogo il fabbisogno di sangue e di emocomponenti del territorio e in secondo luogo a contribuire all’autosufficienza nazionale. - ha spiegato Roberto Barmasse - La Struttura trasfusionale della Valle d’Aosta dispone di un punto di raccolta principale nella sede di Aosta, al quale afferisce la gran parte dei donatori della regione, e di un punto al poliambulatorio di Donnas attivo solo il giovedì mattina. Anche i donatori della Bassa Valle possono accedere alla sede di Aosta se non trovino agevole farlo in quella di Donnas. I donatori della nostra regione sono inseriti nell’annuale programmazione regionale delle attività di donazione condivisa con le associazioni mediante la partecipazione di esse alla commissione regionale tecnico-consultiva per le attività trasfusionali. In tale sede era stata discussa anche la problematica sollevata dall’Avis di Pont-Saint-Martin, evidenziando tuttavia che già in passate occasioni le verifiche effettuate avevano dimostrato non che una parte dei donatori non venissero convocati bensì che non rispondessero alle convocazioni effettuate anche ripetutamente. Inoltre era stata rimarcata la possibilità per i donatori di Pont di accedere alla sede di Aosta». «Risulta che nel corso del 2021 i donatori della sezione Avis di Pont presentatisi a Donnas sono stati 226 su un totale di 306 donatori periodici. - ha proseguito l’assessore Roberto Barmasse - Il numero riferito di 450 soci comprende probabilmente anche i donatori non idonei, sospesi o non attivi. Sono solo quindi 80 su 306 i donatori che nel corso del 2021 non hanno effettuato donazioni a Donnas, un numero compatibile con l’inidoneità per varie cause, in primis l’infezione da Covid. Va poi sottolineato che l’iniziativa oggettivamente anomala dell’Avis di Pont di organizzare 2 sedute di donazione a Carema al di fuori dei confini regionali e con destinazione a Torino delle unità raccolte non era stata in alcun modo annunciata né tantomeno concordata con l’Assessorato o l’Usl. Nel corso degli ultimi anni le donazioni di sangue a Donnas sono costantemente aumentate: 419 nel 2019, 445 nel 2020 e 511 nel 2021. Non sembrano quindi esistere reali problemi di accessibilità alla donazione. Non esiste perciò alcuna reale necessità per la Regione Valle d’Aosta di stipulare accordi con altre Regioni per effettuare donazioni al di fuori dei confini regionali. Anzi, tali iniziative produrrebbero l’effetto di ridurre la raccolta regionale di sangue e di impoverire la platea di donatori convocabili dalla nostra Struttura trasfusionale, nonché di non consentire di tracciare in maniera precisa la storia donazionale di ciascun donatore valdostano. Va semmai ritenuto strategico proseguire con i programmi di donazione concordati con le associazioni nella sede della commissione regionale nella pianificazione di un numero idoneo a garantire sia il fabbisogno regionale che il supporto a regioni strutturalmente carenti come la Sardegna. La Struttura trasfusionale è come sempre disponibile nei confronti delle associazioni per una verifica puntuale della situazione donazionale di ciascun volontario».