Autostrada del Bianco e Tunnel, destini incrociati Aumenta la preoccupazione per i tanti cantieri
«C'è preoccupazione per le chiusure rese necessarie dai lavori di messa in sicurezza e ammodernamento della galleria del traforo del Monte Bianco.
Ho ribadito come vadano trovate soluzioni tecnologiche che limitino al massimo questi blocchi, che pesano sulla Valle d'Aosta e su di un percorso internazionale di rilievo».
Lo ha detto l'assessore regionale Luciano Caveri che mercoledì scorso, 30 marzo, ha partecipato all'assemblea della Società italiana del Traforo del Monte Bianco annunciando voto favorevole al bilancio.
«Già anni fa - ha ricordato Luciano Caveri - la Regione ha manifestato la necessità di una “attualizzazione delle infrastrutture” e questo non può avvenire se non con una unità di intenti con la parte francese, che va perseguita, tenendo conto delle volontà delle popolazioni locali e, come espresso a suo tempo anche dal Consiglio regionale della Valle d'Aosta, “senza un aumento sensibile del traffico commerciale pesante attraverso la Regione” e a questo bisognerà attenersi».
Ed è legato alle sorti del Tunnel del Bianco il futuro del tratto autostradale Aosta-Courmayeur gestito dalla Rav: la Società italiana per il Traforo del Monte Bianco è socio di maggioranza in Rav con il 58 per cento. E’ quanto è emerso dall’assemblea dei soci Rav che si è svolta qualche giorno prima di quella del Traforo, venerdì 25 marzo scorso. «Siamo tutti consci dell’obsolescenza del Tunnel del Bianco, che sarà interessato in futuro da importanti lavori con relativi periodi di chiusura» evidenzia l’assessore Luciano Caveri. «Se non si vuole percorrere l’ipotesi del raddoppio del tunnel, che vede la contrarietà dei francesi, bisognerà capire quali altre soluzioni e tecnologie mettere in campo, sapendo che questo è un passaggio internazionale fondamentale».
Un allungamento della concessione dal 2032 al 2050 o una fusione con il Traforo del Monte Bianco. Sono le 2 ipotesi per il futuro di Rav, Raccordo autostradale valdostano, di cui la Regione è socia di minoranza con il 42 per cento, emerse durante l’approvazione del bilancio 2021. Nei prossimi 10 anni la società ha in programma importanti lavori di manutenzione per circa 84 milioni di euro, che incideranno sulla tenuta finanziaria.
«L’occasione - spiega l’Assessore Caveri riferendosi all’assemblea Rav - è servita per ribadire la preoccupazione per il costo dei pedaggi, anche se congelati nell’ultimo periodo e l’attesa di conoscere i nuovi assetti societari con il ritorno dello Stato nella Società Autostrade, oggi socio di maggioranza attraverso il Traforo del Monte Bianco».
Anche per il 2021 Rav ha registrato un calo dei passaggi che ha inciso sul risultato di bilancio, in linea con quello dell’anno prima, che registra una perdita di circa 4,9 milioni di euro.
«Rav è comunque una società patrimonialmente sana e ben capitalizzata, - segnala il suo presidente Paolo Vietti - inoltre da un punto di vista gestionale il margine operativo lordo è ampiamente positivo, malgrado il calo dei passaggi registrato nei 2 recenti esercizi conseguente alla pandemia. Il risultato peggiora significativamente dopo aver apposto gli ingenti ammortamenti».
Per la Rav si apre una fase estremamente impegnativa rispetto alle manutenzioni che dovranno essere effettuate da qui al termine della concessione stabilito al 2032. Dopo una recente attività di valutazione sull’infrastruttura richiesta dal concedente, - ancora paolo Vietti - «conseguente alla modifica dei parametri ispettivi intervenuti nell’ambito della sicurezza, al momento, se non si modifica in peggio l’attuale situazione economico-finanziaria, la società è in grado di far fronte agli impegni conseguenti agli interventi futuri sinora previsti».
«Non va taciuto che tale impegno manutentivo massivo comporterà inevitabilmente una ricaduta sulla viabilità ordinaria e sulla fruibilità dell’autostrada.
Sugli eventuali futuri assetti societari - conclude Paolo Vietti - saranno ovviamente gli azionisti che dovranno confrontarsi ed intraprendere congiuntamente le necessarie iniziative a livello ministeriale ed europeo».
Luciano Caveri giovedì scorso, 31 marzo, ha partecipato anche all'assemblea della Società Autostrade Valdostane, che gestisce il tratto Aosta-Quincinetto.
Sulla tratta autostradale valdostana «la scontistica attuale non è sufficiente e l'incremento dei pedaggi degli anni a venire non sopportabile, pensando anche alla chiusura per qualche anno della ferrovia per i lavori di elettrificazione. Già oggi la statale 26 è satura nel sopportare il traffico di chi non prende più l'autostrada per i costi». Il presidente Sav, Paolo Pierantoni, ha risposto spiegando che «a livello ministeriale è stato creato un apposito tavolo per affrontare questo argomento dei pedaggi, di cui le stesse società autostradali sono consapevoli» riferisce Caveri. Che aggiunge: «Anche noi spieghiamo in tutte le sedi i prezzi ormai insostenibili dell'autostrada e lo faremo anche alla Commissione europea».