Autonoleggiatori Ncc protestano ad Aosta contro il decreto Salvini
Erano una trentina gli autonoleggiatori Ncc che nella mattina di giovedì scorso, sono arrivati sotto palazzo regionale ad Aosta, in adesione alla protesta nazionale contro i «decreti Salvini». Una delegazione è stata poi ricevuta a palazzo regionale.
Prima di arrivare in piazza Deffeyes, il corteo di auto era partito dalla località Croix Noire per poi sfilare nelle vie della città. In seguito si è diretto a Torino, per unirsi ai colleghi piemontesi.
«Rischiamo di dover chiudere in un momento dove c'è lavoro. E questo significa non portare i turisti in Valle d'Aosta. E visto che la Valle d'Aosta ha un'economia basata sul turismo è un bel danno per tutti». A dirlo è Paolo Giannini, presidente di Sistema trasporti Valle d'Aosta, che è sceso in piazza per protestare contro i «decreti Salvini» che riguardano il servizio di autonoleggio con conducente. Secondo quanto riferito dalla confederazione di imprese Ncc, allo stato attuale dal 2 gennaio prossimo non sarà più possibile per gli autonoleggiatori avere come intermediari le strutture ricettive o le agenzie, ma dovranno essere direttamente i clienti a telefonare.
Contrariamente a quanto accade oggi, per esempio, con gli alberghi che chiamano per trasportare gli ospiti in fase di arrivo o partenza.
Paolo Giannini aggiunge: «Noi, in Valle d'Aosta lavoriamo praticamente solo con i turisti, principalmente sciatori dei paesi del Nord che andiamo a prendere in aeroporto e riportiamo».
Nell'ambito della protesta scattata giovedì in diverse città italiane, ad Aosta «siamo stati ricevuti in Regione, e sono rimasti a bocca aperta: hanno già avviato un tavolo di lavoro, si terrà la prossima settimana. Anche la Regione Piemonte aprirà un tavolo di lavoro. Perché noi tutti lavoriamo con l'aeroporto di Caselle, che non è solo l'aeroporto di Torino ma anche della Valle d'Aosta».
Cna Fita Ncc, pur muovendo critiche ai provvedimenti adottati, evidenzia «che non prenderà parte a manifestazioni di piazza perché sta portando avanti delle trattative con il governo nazionale».