Autista e allevatore: Fénis piange Lorenzo Nicoletta

Autista e allevatore: Fénis piange Lorenzo Nicoletta
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Aveva radunato lunedì 3 ottobre nella sua casa in mezzo al verde tra Molina e Pareyna a Fénis i suoi migliori amici, Mile Danna e la sua musica in testa, per l'89esimo compleanno ma poi la fiammella di quello che è stato un lungo viaggio tra tanti chilometri al volante, tra le sue mucche e le sue molteplici attività come nelle feste con gli amici, si è lentamente spenta e tra mercoledì e giovedì scorsi a 89 anni Lorenzo Nicoletta, per tutti Renzo, ci ha lasciati.

La comunità di Fénis, gli amici di tutta la Valle (come l'inseparabile Jean Calliera, anche nel ricordo di un grande amicone nel lavoro e di suo papà Sergio che ora ha raggiunto), il mondo agricolo, zootecnico e dei trasporti lo accompagneranno oggi, sabato 5, alle 9.30 a Fénis nelle ultime centinaia di metri del suo cammino dalla sala mortuaria del cimitero alla chiesa per poi trasformarsi in cenere.

Renzo Nicoletta era stato operato di un tumore alla testa nel 2016 e si era ripreso bene, arzillo e brillante come sempre con le sue battute pungenti e la sua satira, nell'ultimo mese invece i polmoni non gli hanno più garantito la vitalità di sempre e nelle ore finali della sua lunga esistenza non voleva più avere vicino neppure gli amici più cari. Lascia i figli Rosa e Gianni, che ha rilevato con 40 capi l'attività di allevamento bovino che Renzo aveva avviato, gli affezionati nipoti che adorava Katia Nicoletta, Mirko e Roger Voyat ed i tanti pronipoti.

Renzo Nicoletta si era sposato nel 1957 con Alice Cerise che ha perso nel 1996. Aveva iniziato da giovane a guidare i camion, aveva aperto una cava a Derby di La Salle, poi il passaggio a guidare i torpedoni alla Vita di Hône e quindi alla Savda per infine essere sempre a disposizione anche negli ultimi anni della famiglia Calliera e degli amici per ogni viaggio ed evenienza. Se c’era un trasferimento da fare (in camion, in pullman o in auto) lui era sempre pronto, a tutte le ore. Conosceva la Francia, che amava non poco anche per parentela oltralpe, e la Svizzera meglio di un atlante. Contemporaneamente aveva creato un’attività nel settore zootecnico, gestendo nel 1976 l'alpeggio del Tronchey in Val Ferret, allevato qualche reina ma soprattutto mucche da latte per poi passare il testimone al figlio Gianni. Era intraprendente e abile nel commercio e brillante nei rapporti umani, sempre pronto a fare festa e a cantare con gli amici.

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