Aurelio Jorrioz, il maresciallo del Corpo forestale che amava la montagna e la famiglia
Amava la montagna e conosceva come le sue tasche sentieri, piante e animali che insieme formavano la mappa su cui ha orientato la vita. D’altro canto Aurelio Jorrioz, solo Elio per gli amici e i parenti, era stato una delle preziose sentinelle delle bellezze naturali del nostro territorio, visto che aveva indossato la divisa del Corpo forestale - prima dello Stato, nel quale era stato assunto nel 1963, poi della Valle d’Aosta, con la regionalizzazione ufficializzata nel 1968 - prestando servizio nelle stazioni di Arvier fino al 1974 e a Aymavilles sino al 1991, quando si congedò da comandante con il grado di maresciallo. Era una persona schietta Elio Jorrioz, di quelle che alle parole preferiva i fatti. Con lui bastavano uno sguardo e un sorriso per capirsi. Nato il 20 settembre 1936 a Etroubles, aveva trascorso la giovinezza frequentando la scuola del paese e aiutando la famiglia di agricoltori. Prestò il servizio militare come alpino paracadutista a Belluno e a Pisa. Quindi la carriera nel Corpo forestale che, da grande appassionato di sport quale era, lo vide pure gareggiare in alcune edizioni dei campionati europei forestali di sci nordico e sci alpinismo. Inoltre, negli anni in cui fu comandante della stazione di Aymavilles, ebbe un ruolo di rilievo nell’organizzare il servizio d’ordine con il controllo del percorso per le gare di Coppa del mondo di fondo a Cogne. Con il lavoro giunse la decisione di sposarsi con Elsa Lavanche, originaria di Gignod, paese nella cui chiesa le nozze furono celebrate il 27 aprile 1963. Dalla loro unione sono nati nel 1963 Patrizia, che lavora per la Fondazione “Maria Ida Viglino” per la cultura musicale, nel 1965 Fabio, che è impiegato alla Protezione civile valdostana, e nel 1966 Antonella, dipendente del Dipartimento Risorse naturali e Corpo forestale. Insomma, una famiglia bella e felice che aveva in quel papà sempre pronto ad aiutare tutti un punto di riferimento insostituibile. Già, perché Elio Jorrioz era il tipico uomo dalle mani d’oro. Lavori di casa, piccole riparazioni e ristrutturazioni: lui non lasciava mai tempo al tempo e quando decideva che una cosa era da fare si metteva subito all’opera. Una mattone sopra l’altro, senza mai fermarsi, metafora di una vita solida e fondata su valori tradizionali. Gli anni della pensione sono trascorsi sereni, confortati dai nipotini, che accompagnava e andava a prendere volentieri a scuola, e da un gruppo di amici di lunga data con cui ogni giorno si intratteneva regolarmente per qualche ora, tra una passeggiata e una partita a carte. Svaghi semplici e puliti, come lui. La fine è arrivata inaspettata nella sua casa a Vachery, sopra il borgo di Etroubles, venerdì 12. Il suo grande cuore si è fermato lasciando nel dolore tutti coloro che gli volevano bene. Aveva 84 anni. I funerali sono stati concelebrati lunedì 15 nella chiesa di Etroubles dal parroco Claude Duverney e da don Andrea Marcoz. Alla fine delle esequie, gli occhi lucidi dei presenti rispecchiavano la certezza che la terra gli sarà lieve, come la neve che nei giorni scorsi è tornata a volteggiare nel cielo di Etroubles. Oltre alla moglie e ai figli, Elio Jorrioz lascia la sorella Ines più giovane di 2 anni.