Aumento dell’addizionale Irpef, contrari i sindacati dei pensionati Cgil, Cisl e Uil

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I sindacati dei pensionati di Cgil, Cisl e Uil hanno incontrato il sindaco di Aosta Gianni Nuti in merito alla scelta - a loro avviso «Totalmente discutibile» - di aumentare la pressione fiscale sui cittadini, portando l’aliquota comunale dell’addizionale Irpef dallo 0,30 allo 0,50 per cento.

«Durante l’incontro è stato chiesto conto delle ragioni che hanno portato la Giunta comunale del capoluogo ad adottare tale provvedimento sul quale, peraltro, le parti sociali non sono state coinvolte in alcun confronto. - si legge in una nota congiunta delle sigle sindacali - Spi-Cgil, Fnp-Cisl, Uil-Uip hanno ribadito come in un momento come questo sia ingiusto mettere mano alla leva fiscale, aumentando le tasse ai cittadini vista la sofferenza diffusa di una grande fascia della popolazione, che sta pagando pesantemente la crisi economica e sociale, innescata dalla pandemia». Le organizzazioni sindacali aggiungono: «Abbiamo ricordato all’Amministrazione comunale come, invece di aumentare le tasse, si sarebbe dovuto rendere più efficiente la riscossione delle imposte comunali, oggi carente, e oggetto anche di recenti rilievi da parte della Corte dei Conti. Nel merito abbiamo contestato la modalità della tassazione non progressiva e il fatto che esista un’unica soglia di esenzione a 10.000 euro, quando sarebbe stato necessario alzarla, introducendo percentuali di tassazione differenziate in base al reddito percepito».

Secondo i sindacati, pertanto, le risposte ricevute dal sindaco Gianni Nuti e dalla sua vice Josette Borre «Sono state insoddisfacenti, sia perché è evidente che sia stata scelta la strada più facile per reperire risorse finanziare, sia per il metodo, che ha escluso un coinvolgimento delle parti sociali. Auspichiamo che dal prossimo anno si abbandoni questa impostazione e, se proprio necessaria, l’addizionale comunale diventi meno penalizzante per i redditi più bassi e più equa per tutti». Le Organizzazioni sindacali concludono: «Certo il problema non riguarda solo il Comune di Aosta, ma anche l’Amministrazione regionale, che è una delle 4 d’Italia a non applicare alcuna progressività nel far pagare l’addizionale regionale, alla quale le scriventi organizzazioni hanno intenzione di chiedere al più presto un incontro».

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