Aumenta il traffico di giorno, paesi deserti alla sera Il Canavese in zona gialla, tra sollievo e prudenza
Insieme alla Valle d’Aosta, anche il Piemonte da ormai quasi una settimana è tornato in zona gialla. Il cambiamento di colore decretato dal Governo consente ad esercizi commerciali, bar e ristoranti di tornare quantomeno a respirare. Come è stato vissuto questo passaggio dai Sindaci dei Comuni canavesani?
«Sia dal Biellese che lungo l’asse della Statale 26 si è tornati a circolare in flussi veicolari più evidenti ma non riscontro un cambiamento particolare per quanto riguarda il paese, che ancora oggi dalle 19 in poi è deserto. - dichiara il sindaco di Borgofranco d’Ivrea Fausto Francisca - La gente sembra essere ligia alle prescrizioni e questo è un bene, dal momento che su 3.700 abitanti abbiamo avuto solo 6 contagiati, di cui 3 in un’unica famiglia, quindi un numero bassissimo di casi a riprova della responsabilità dei cittadini. Certo, con il passaggio alla zona gialla sono aumentate le passeggiate e non tutti utilizzano la mascherina. Dobbiamo stare attenti che la libertà sia goduta, comunque, con tutte le cautele del caso».
Anche Angelo Canale Clapetto, sindaco di Quincinetto, ha riscontrato un ritorno alla quasi normalità per quanto riguarda i flussi di traffico da e per la Valle d’Aosta. «Quincinetto ha tirato un sospiro di sollievo con il ripristino della zona gialla. - sottolinea - Qui molti residenti sono stati disagiati dal fatto di non potersi muovere, per raggiungere ad esempio le seconde case, sempre piene di incombenze da eseguire, dalla raccolta della legna alla cura degli stabili, o per espletare le mansioni di manutenzione e di lavoro in montagna. Una situazione che specie nei piccoli Comuni montani con vocazione turistica aveva portato all’esasperazione, così come difficile, per via delle restrizioni sugli orari di apertura e chiusura, è stata la posizione dei ristoratori lungo le strade, nei cui locali avrebbero potuto fermarsi i pendolari per una cena. Abbiamo sperato molto che a Roma si percepissero queste esigenze e si avesse la sensibilità di affrontarle con buon senso. Poi, se si rispettano adeguatamente tutte le regole e i controlli, si evitano assembramenti e si utilizza sempre la mascherina indubbiamente sarà un vantaggio per tutti».
Per quanto riguarda Carema, Comune al confine con la Valle d’Aosta, il sindaco Flavio Vairos ha rimarcato come il buon senso da parte di tutti, residenti e operatori dell’ordine pubblico, abbia consentito, sotto l’aspetto della logistica per quanto riguardava l’approvvigionamento alimentare, di non aver alcun problema anche in zona rossa, permettendo ai cittadini di recarsi nei supermercati di Pont per rifornirsi. «Non si è trattato di chiudere un occhio quanto più di condividere una deroga non scritta, ispirata al buon senso di ognuno. - chiarisce - Sono stati osservati tutti i controlli in ogni altro contesto, naturalmente, cosa resa manifesta dal basso numero di casi di contagio registrati a Carema, un Comune che si è dimostrato responsabile e rispettoso dei decreti. Ora bar e ristoranti che servivano le imprese, le ditte e i cantieri della zona hanno quantomeno ripreso a lavorare, pur nel rispetto delle chiusure serali».
Sintetico ma emblematico infine il ragionamento del sindaco di Montalto Dora Renzo Galletto: «Ci adeguiamo come sempre ai provvedimenti di carattere nazionale, ma come possiamo dire se sarà per il meglio o per il peggio? Dipende sempre tutto dal buonsenso della gente e ancora oggi vedo delle cose che mi preoccupano. Un provvedimento burocratico inteso a migliorare la qualità della vita delle persone, a fare tornare alla tanto agognata normalità, deve fare i conti con il buonsenso dei cittadini, che dovrebbero capire che non si deve comunque abbassare la guardia in questo continuo cambiamento di colori».