Atti persecutori dopo la condanna per tentato omicidio
Martedì scorso 9 gennaio, davanti al giudice monocratico Marco Tornatore del Tribunale di Aosta, si è tenuta la prima udienza del processo per atti persecutori che vede imputato Stefano Corgnier. Il 43enne è stato condannato in primo grado a 9 anni e 2 mesi di reclusione per l’accoltellamento di un conoscente all’interno del bar di cui era titolare ad Aosta. L’attuale procedimento, invece, è riferito a condotte nei confronti di una giovane cui si era avvicinato alla fine del 2021 e che aveva poi scoperto intrattenere una relazione con l’uomo che, secondo l’accusa, lui aveva aggredito nel tentativo di ucciderlo. Secondo l’ipotesi dell’accusa, Stefano Corgnier non avrebbe smesso di scrivere alla ragazza, sia tramite WhatsApp, sia sui social network. Parte dei messaggi - depositati dall’avvocato Corrado Bellora che assiste la giovane, costituitasi parte civile nel processo - sono stati contestati dalla difesa dell’imputato, rappresentata dai legali Valentina Zancan e Matteo Iotti, perché anonimi. Tra i testimoni ascoltati martedì scorso, anche i genitori della ragazza, i quali hanno riferito che la figlia era preoccupata per i messaggi ricevuti. Nella prossima udienza, fissata per martedì 6 febbraio, deporranno i testimoni della difesa.