Asili nido, uno studio mette a fuoco le esigenze dei genitori

Asili nido, uno studio mette a fuoco le esigenze dei genitori
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Gestire un nuovo nato in famiglia comporta molti aspetti, primo fra tutti la decisione di chi baderà al piccolo, conciliando il lavoro con le esigenze familiari. Con la prospettiva di ampliare il servizio di asilo nido, il Comune di Aosta ha commissionato all’Università della Valle d’Aosta uno studio dal titolo “Bisogni sociali ed educativi delle famiglie con figli da 0 a 3 anni nella Città di Aosta”. Sotto la responsabilità scientifica del professor Massimo Angelo Zanetti, l’assegnista in Sociologia generale Manuel Finelli ha condotto la ricerca, avviata nell’autunno 2022 con un investimento di 23mila euro, e presentata venerdì scorso, 28 luglio, alle famiglie che hanno partecipato all’indagine. «All’innovazione si affianca la ricerca - ha commentato il sindaco Gianni Nuti - che raccoglie i dati e dà logiche e prospettive per lo sviluppo successivo». «Ai 3 nidi già individuati, il “Massimo Berra” e quelli di viale Europa e di via Roma - ha spiegato l’assessora alle Politiche sociali, Abitative e alle Pari opportunità Clotilde Forcellati - si sono aggiunti da giugno altri 24 posti, alla Farfavola, per un totale di 150». La ricerca è stata avviata la scorsa estate, tenendo conto che le famiglie residenti, che al 30 giugno 2022 avevano bambini fra gli 0 e i 3 anni, erano 540. Di questi 535 erano genitori di una scheda anagrafica di un bambino in età di asilo nido, e solo 139 avevano meno di 35 anni. «Questo è in linea con la tendenza nazionale che vede aumentare l’età dei genitori. - ha riferito il professor Massimo Angelo Zanetti - Circa l’8 per cento, 42 genitori, ha risposto all’invito: abbiamo scelto non l’approccio con un questionario, cioè di tipo quantitativo, ma quello qualitativo, con interviste e focus group, in cui le persone coinvolte potessero interagire con temi e argomenti. Questo è stato molto utile per fare profondità analitica e contenuti alla ricerca. Inoltre ha permesso loro di esprimere osservazioni che non avevamo previsto di chiedere e anche di allacciare nuovi contatti con altri genitori». Uno dei problemi emersi, infatti, riguarda la solitudine dei genitori: o perché non hanno una rete di parenti e amici che possa supportarli, o perché il genitore che decide di stare a casa per occuparsi del nuovo nato si trova di fatto a farlo da solo. «Abbiamo percepito anche la necessità di comunicazioni più chiare e più semplici - ha concluso l’assessora Clotilde Forcellati - sul modo con cui accedere ai nidi, le graduatorie, i costi e i regolamenti e ci lavoreremo».

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