Armando Fittipaldi, cuore e mani d’oro Châtillon piange il suo storico calzolaio
Da una piccola località che si affaccia sul mare di Calabria, Diamante, in provincia di Cosenza, alla Valle d’Aosta, per dedicare la vita ad un mestiere antico e che per Armando Fittipaldi - conosciuto come Armandino - era diventato una vera passione: abili mani che con il trascorrere degli anni si sono fatte sempre più precise, per trasmettere alle proprie creazioni un po’ del proprio estro, della propria pazienza e meticolosità.
Questa è stata la vita del calzolaio di via Tour de Grange, a Châtillon, dove per ben 45 anni, dal 1966 al 2011, Armandino il calzolaio ha lavorato, sempre affiancato dalla moglie Giovanna Benvenuto.
Con la morte di Armando Fittipaldi, avvenuta sabato scorso, 22 maggio, a 85 anni, se ne è andato un altro pezzo di storia del paese. Il calzolaio, anche se da 10 anni in pensione, era rimasto nei cuori di tanti perché specialmente negli anni Sessanta e Settanta tutti frequentavano la sua bottega. In quegli anni erano in molti che le scarpe se le facevano fare su misura e poi le portavano a riparare con il trascorrere del tempo. Così il negozio di Armandino era diventato un luogo di incontro, dove la gente del paese non solo portava le scarpe a riparare, ma si fermava a scambiare due chiacchiere e magari a bere un bicchiere di vino.
Il calzolaio di Châtillon era arrivato in Valle d’Aosta nel 1964, raggiungendo il papà Giuseppe e i fratelli Ciriaco e Filippo che in quel periodo lavoravano alla costruzione del Traforo del Monte Bianco. Nei primi 6 mesi Armando si era stabilito a Courmayeur e poi successivamente ad Aosta per un anno e mezzo, dove aveva lavorato nella bottega artigiana di un calzolaio. Poi finalmente nel 1966 l’apertura a Châtillon della sua calzoleria - che poi diventerà anche rivendita di scarpe e pelletteria - in via Tour de Grange. Il coronamento di un sogno perché Armandino quel mestiere lo aveva imparato fin da ragazzino andando a bottega quando ancora si trovava a Diamante.
Nei primi anni della sua attività non era raro che nel retro del negozio, oltre a chiacchierare, Armando cucinasse per gli amici o per i ragazzini della locale squadra di calcio che venivano a trovarlo. Amava raccontare storielle e aneddoti, e soprattutto condividere quello che aveva, perché si riteneva un uomo fortunato, a cui la vita aveva dato tanto, nonostante i diversi problemi di salute. Negli anni della pensione, si dedicava soprattutto a curare il proprio orto e giardino nella casa di famiglia che condivideva con i figli. Grande l’amore per la natura e soprattutto per il mare che aveva lasciato nella sua Calabria.
«Armandino, così chiamato per la sua statura e non certo per il suo impegno nel lavoro o per le sue doti morali, è stato un personaggio che si è contraddistinto nella nostra comunità per la sua laboriosità, disponibilità e gentilezza» lo ricorda il sindaco di Chatillon Camillo Dujany.
Tante le manifestazioni di affetto e di stima arrivate in questi giorni alla famiglia - oltre alla moglie Giovanna, lascia i figli Franca e Fabrizio, di 46 e 45 anni, e i nipotini Sophie di 5 anni e Federico di 7 mesi, rispettivamente figli di Franca e Fabrizio, e 5 fratelli, Filippo che vive a Courmayeur, Lina, Immacolata, Vincenzo e Rosa.
I funerali si sono svolti lunedì scorso, 24 maggio, nella chiesa parrocchiale di Châtillon. Il parroco don Andrea Marcoz ha ben riassunto la sua vita laboriosa: «Con le sue scarpe, Armandino ha fatto davvero fare tanti passi alla gente».