Area megalitica, un nuovo ingresso per attirare l’attenzione dei visitatori
Proseguono a ritmo serrato i lavori all’Area megalitica di Saint-Martin-de-Corléans ad Aosta, il cui responsabile scientifico è Gianfranco Zidda. Infatti si sta procedendo con il secondo lotto ed è in fase di costruzione una nuova hall di ingresso di forma e dimensioni prestigiose. «Questa accoglierà la biglietteria che verrà spostata dalla posizione attuale, nell’area retrostante la struttura verso piazza Bruno Salvadori, all’incrocio tra corso Saint- Martin-de-Corléans e via Italo Mus. - riferisce Gianfranco Zidda - La zona di ingresso sarà accogliente e dotata di toilettes. Inoltre verrà divisa in diverse sezioni con uffici e locali dove i custodi potranno cambiarsi. Per il momento si sta facendo lo scheletro della struttura, poi dovranno essere ultimati i rivestimenti, l’illuminazione e l’arredamento. Inoltre, sopra la pensilina dove verrà collocata la biglietteria, sarà posto un elemento visivo di segnato dall’architetto Massimo Venegoni, ovvero delle “vele” alte 5 metri in materiale non deteriorabile, un metallo leggero, raffiguranti dei monoliti. Insomma, sarà impossibile non individuare immediatamente l’ingresso all’Area megalitica. Inoltre la facciata in vetro verrà ricoperta con un elemento metallico reticolare dotato di luci che una volta accese ricorderanno un cielo stellato». Gianfranco Zidda aggiunge: «Si procederà quindi alla realizzazione del collegamento diretto dall’ingresso alla grande Sala civica con 150 posti a 3,60 metri sotto il livello stradale. Si tratterà di un auditorium gestito con il Comune a disposizione della città e, in particolare, degli abitanti del quartiere di Saint-Martin, nell’ottica di rafforzare il legame tra la struttura e i residenti».
L’ultimazione di questi interventi è prevista per la seconda metà del 2022. L’Associazione temporanea di imprese - con capofila la Copaco - che se ne occupa ha la direzione lavori, sotto la quale operano le ditte vincitrici degli appalti per l’esecuzione edilizia, impiantistica, allestitiva. Il team di imprese procede secondo gli indirizzi scientifici elaborati dagli archeologi della Soprintendenza regionale. L’importo per gli anni 2018-2022 ammonta a circa 4.600.000 euro.
Collaborazione con il Menhir Museum di Laconi Ieri, venerdì 26, e oggi, sabato 27 novembre, l’assessore regionale ai Beni culturali, Turismo, Sport e Commercio Jean-Pierre Guichardaz, la soprintendente Cristina De La Pierre e l’archeologo Gianfranco Zidda, sono ospiti d’onore del Comune di Laconi, in provincia di Oristano, in occasione delle celebrazioni dei 25 anni di fondazione del locale Menhir Museum. Oltre a presentare un filmato sull’Area megalitica di Saint-Martin-de-Corléans realizzato dalla direzione del Menhir-Museum, l’incontro suggella il rapporto sostanziale esistente tra l’Area megalitica di Aosta e il Menhir Museum - Museo della statuaria preistorica della Sardegna di Laconi.
I 2 musei conservano, infatti, importanti testimonianze dell’arte preistorica, risalenti allo stesso periodo considerato - dalla fine del Neolitico sino all’Età del bronzo - e riferibili al particolare fenomeno culturale delle stele antropomorfe, che segna, per la prima volta nella storia, la diffusione della grande statuaria.
Queste manifestazioni d’arte, legate allo sviluppo di tecnologie innovative per l’epoca, quali l’uso dell’aratro e la metallurgia, e alla evoluzione della sfera religiosa e cultuale, caratterizzano la Valle d’Aosta e la Sardegna che, come dimostrano gli studi finora condotti, pur lontani spazialmente e separati dal mare, restituiscono un inedito parallelismo nella comunanza di pensiero e di produzione artistica.
Il riconoscimento della similarità culturale ha portato alle due organizzazioni museali, già appartenenti alla “Rete dei musei delle stele” che riunisce gli istituti italiani accomunati dallo stesso soggetto tematico ed espositivo, il desiderio di approfondire la conoscenza reciproca e di incrementare lo scambio delle esperienze, istituendo un legame diretto e forte tra di loro, che verrà consolidato con un atto di impegno ufficiale.
I due musei hanno in preparazione un protocollo di intenti mirato alla stipula di una convenzione, che permetta una sorta di “gemellaggio”, ossia uno scambio non solo sotto l’aspetto della ricerca scientifica, ma si muova in direzione della valorizzazione e della mutua promozione.
«La collaborazione tra enti autorevoli crea una rete culturale dinamica, specchio della realtà storica ed economica attuale e lancia una sfida istituzionale con l’obiettivo di superare la staticità» dichiara l’assessore Jean- Pierre Guichardaz che sottolinea quanto sia «Di fondamentale importanza per la crescita e lo sviluppo non solo scientifico, ma economico e sociale coltivare rapporti tra realtà che hanno un implicito legame culturale, riconoscibile sin dall’antichità».
La creazione di un canale quasi privilegiato tra le 2 istituzioni museali fa attendere delle ricadute anche nell’ambito del turismo, attraverso nuove modalità di relazione e promozione reciproca destinate non solo ai cittadini ma a favorire la presenza di visitatori esterni alle 2 regioni. Proprio per questi ultimi potrà essere di richiamo il fatto che le opere della grande statuaria preistorica non costituiscano solo un fenomeno locale, ma siano manifestazioni artistiche di carattere internazionale, che dall’Atlantico al Mar Nero trovano riscontri in tutta l’Europa.