Aquile naziste sui cancelli, la Regione si costituisce parte civile nel processo

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È una vicenda che «Conferma, con straordinaria coincidenza con la celebrazione della Giornata della Memoria, come sia compito quotidiano delle Istituzioni e di tutti i cittadini ricordare gli orrori del ventesimo secolo e ciò tanto più che la Valle d'Aosta è stata insignita nel 1971 della medaglia d'oro al valor militare per attività partigiana». Lo ha detto il presidente della Regione Erik Lavevaz, rispondendo in Consiglio Valle mercoledì scorso, 27 gennaio, a un’interrogazione delle Lega Vallée d'Aoste sulla costituzione di parte civile della Regione nel processo per propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale etnica e religiosa che vede imputato Fabrizio Fournier, 56 anni, di Saint-Vincent. Su 2 cancelli di accesso alla sua casa, affacciati su una strada pubblica, secondo la Procura di Aosta, aveva fatto riprodurre i disegni di un’aquila nazista e dei triangoli usati sulle divise degli internati. Per il presidente Lavevaz le condotte contestate ledono «Oltre all'ordine pubblico e il diritto costituzionale all'eguaglianza, anche i valori antinazisti e antifascisti che permeano la storia, la cultura e la collettività valdostana, tutelati dalla Regione in quanto ente esponenziale della comunità locale, anch'essa colpita a suo tempo dalle deportazioni naziste. Sono valori fatti oggetto di specifica tutela pure penale, e fanno parte della storia e della cultura della collettività, a prescindere da ogni colore politico e dall'orientamento politico di ogni governo, nazionale o regionale che sia». Secondo il consigliere regionale della Lega nonché avvocato Paolo Sammaritani il tema è «Un campo minato, ma è la Giunta che ci si è voluta inoltrare, perché non dovrebbe fare politica in questo modo». Inoltre, sempre secondo Paolo Sammaritani, «Quando non c'è lesione diretta dei diritti del soggetto pubblico, sarebbe bene che questi diritti siano tutelati da altri enti esponenziali, ma non da un organo politico di rappresentanza, perché qui il diritto tutelato è la personalità dello Stato. La Giunta a mio avviso avrebbe dovuto astenersi dal costituirsi parte civile in questo tipo di processo: non è il suo compito. Non è stato opportuno nemmeno sprecare le energie dell'avvocatura regionale per una fattispecie che tratta il reato di opinione, altro tema estremamente delicato». In apertura della seduta consiliare di giovedì 28 gennaio, facendo seguito alla ricorrenza della Giornata della Memoria, l'Assemblea regionale ha approvato all'unanimità una risoluzione depositata in Aula dai gruppi Progetto Civico Progressista, Alliance Valdôtaine - Stella Alpina, Union Valdôtaine, Vallée d’Aoste Unie e Pour l'Autonomie. Il testo impegna il Consiglio Valle e la Giunta regionale a essere coralmente portavoce della necessità di restare vigili sui segnali in atto di revisionismo e negazionismo della Shoah, nonché attenti a una trasmissione dei valori democratici contro ogni forma di violenza e di persecuzione.

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